Triclosan, mai nei prodotti di uso quotidiano

Triclosan si, ma con moderazione. Intervistato da Kataweb ConsumiLeonardo Celleco, presidente dell’Aideco (associazione italiana dermatologia e cosmetologia) e membro del Comitato scientifico per la sicurezza dei consumatori dell’Unione Europea (Cssc): “L’antibatterico non è inutile ma quello che va evitato è l’uso di prodotti contenenti Triclosan nell’igiene di tutti i giorni. In primo luogo per il rischio che si sviluppi una resistenza batterica, poi perché non sappiamo cosa possa provocare l’uso frequente e prolungato nel tempo dell’antibatterico e, in terzo luogo, perché queste sostanze creano anche un danno all’ambiente. Dallo scarico di casa nostra defluiscono nei torrenti e nei mari inquinandoli”.

Negli Usa la sostanza non viene più utilizzata

La sicurezza del Triclosan è divenuta argomento di attualità da quando la Food and drug administration ha messo al bando, negli Stati Uniti, 19 sostanze – tra cui proprio il Triclosan – perché non ci sono prove scientifiche che stabiliscano che gli antibatterici siano meglio di acqua e sapone semplice. Anzi, la Fda ha specificato che alcuni dati suggeriscono che i prodotti che contengono antibatterici possano fare più male che bene. Secondo Celleco non è in discussione la cancerogenicità dell’antibatterico ma è una questione di resistenza batterica. In altre parole, il presidente dell’associazione di dermatologia sostiene che un uso frequente di prodotti a base di Triclosan a lungo andare aumenta la resistenza all’attività dei farmaci antimicrobici.

La nostra petizione

Evitare il Triclosan può essere davvero impresa ardua perché l’antibatterico è presente in molti prodotti di uso comune – soprattutto dentifrici e detergenti intimi – come ha dimostrato il Test-Salvagente in una recente rilevazione di mercato. Per questo il mensile ha chiesto alle aziende, attraverso una petizione lanciata sulla piattaforma Change.org, che le aziende lo tolgano dalle loro composizioni. Circa 30mila persone hanno sottoscritto la richiesta alla quale ha già risposto – sostenendola – Coop e il gruppo Manetti & Roberts sottolineando che “i loro prodotti contengono una concentrazione massima di Triclosan dello 0,1%, un valore dunque molto al di sotto di quello definito come sicuro dalla Commissione Europea (0,3%)”.