Le analisi del Test: con il proibizionismo solo erba “dopata”

Non è ancora partita la discussione in Aula sul Ddl per la legalizzazione della cannabis di Della Vedova, Manconi e Giachetti, ma la polemica già infuria. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin twitta “Alcol e droga sono una piaga. Non diciamo solo no alla liberalizzazione della cannabis, diciamo no a tutte le dipendenze: droga, alcol, gioco“, la risposta del senatore radicale Luigi Manconi arriva ironica a stretto giro:  “: la piaga di alcol, droga e gioco. Manca qualcosa? (che ci faceva quel portacenere di cristallo sulla sua scrivania?)”. I più acerrimi nemici del testo di legge sono i centristi, di Ap, che hanno presentato ben 1300 emendamenti dei 1700 arrivati in Aula per frenare l’iter di legge (e per questo oggi è probabile che la palla ritorni in commissione per sfoltire e accorpare le modifiche proposte). Il capogruppo alla Camera di Area Popolare, Maurizio Lupi attacca il senatore Benedetto Della Vedova accusandolo di voler legalizzare una sostanza “Dannosa per i giovani”, e incassa la risposta: “Vediamo cosa sia dannoso per la vita dei giovani: lasciare le cose come stanno oggi (nessun controllo e monopolio criminale nel mercato della cannabis) oppure legalizzazione, controlli e soldi alla Stato anziché alle mafie?”. Intanto, anche il Movimento consumatori si schiera apertamente per la legalizzazione.

Le analisi del Test

Alessandro Mostaccio, segretario generale Mc cita i benefici dovuti alla sottrazione di profitto per le mafie e aggiunge: “Come associazione di consumatori che vuole promuovere anche il benessere personale e sociale, abbiamo anche altre importanti motivazioni, mi riferisco soprattutto agli effetti positivi sul piano sociale e sanitario, grazie al controllo della qualità delle sostanze vendute”. Argomento che trova riscontro nei risultati ottenuti tramite analisi di laboratorio su campioni prelevati nelle piazze di spaccio di Roma, Milano, Torino, Monza e Perugia, presentati dal Test Salvagente sul numero di dicembre scorso. Da cui viene fuori che in giro per l’Italia si trova un’unica varietà potente, selezionata geneticamente, di marijuana, che sta facendo piazza pulita della vecchia “erba” nel mercato del narcotraffico. I giornalisti del Test Salvagente hanno “fatto acquisti” di cannabis nelle piazze di spaccio di diverse città e i campioni sono stati analizzati da un laboratorio specializzato in scienze forensi.


Il mercato impone una varietà pesante

Ci troviamo di fronte a una Marijuana dopata, che ha poco a che vedere con la cannabis che circolava 10 o 15 anni fa.” spiega il direttore del Test Salvagente, Riccardo Quintili che ha firmato il servizio insieme a Tiziana Barillà, “Quella di oggi – se si esclude il campione che abbiamo acquistato a Monza – è erba molto potente, difficile da definire ‘droga leggera’ con il suo contenuto del 10% di Thc”. Altro aspetto sorprendente: La marijuana testata è praticamente uguale a prescindere dalla piazza di spaccio in cui è stata acquistata – dice Barillà – “In ogni caso, infatti, oltre a non avere alcuna delle caratteristiche tipiche dell’erba coltivata all’aperto, è chiaramente il frutto di una selezione genetica intensa, probabilmente associata alla modificazione transgenica, in grado di farla crescere velocemente in grandi serre dove viene illuminata 24 ore al giorno, senza pause”. Oltretutto la sostanza che ha le caratteristiche più terapeutiche, il cannabidiolo, in questa varietà dominante sul mercato, è quasi assente. La politica basata sulla repressione contro le droghe leggere – aggiunge Quintili, – è una strada senza uscita e lo dimostra la storia di questi anni e la scelta che molti altri paesi stanno facendo verso vie alternative allo spaccio clandestino”. Su Twitter, è possibile votare il sondaggio lanciato dal Test: “Favorevoli o contrari alla legalizzazione?”