L’Agenzia di Sanità pubblica inglese “promuove” quasi totalmente le sigarette elettroniche. E lo fa con un documento appena pubblicato nel paese dove ora ci sono 2,8 milioni di svapatori. Secondo la sanità pubblica vi è la necessità di politiche appropriate in luoghi pubblici e luoghi di lavoro ma l’Agenzia precisa che è bene considerare che gli ambienti di lavoro non possono essere trattati allo stesso modo: una fabbrica o un ufficio sono molto diversi da una scuola materna. Non è detto, dunque, che lo svapo debba essere vietato in ufficio, conclude.
Il professor Kevin Fenton, direttore nazionale per la salute e benessere dell’Agenzia britannica spiega: “L’evidenza è chiara: il vaping (il fumo elettronico) è molto meno dannoso di quello delle sigarette e le sigarette elettroniche possono aiutare molti fumatori a smettere”.
“Diversi approcci andranno adeguati a luoghi diversi, ma le politiche devono tener conto degli elementi di prova e distinguere chiaramente lo svapo dal fumo” ha auspicato Fenton, aggiungendo che “non esiste attualmente alcuna prova del danno del fumo passivo da sigaretta elettronica”.
George Butterworth, direttore per le politiche sul tabacco del Cancer Research UK, ha aggiunto: “Le e-cig sono ancora un prodotto relativamente nuovo, quindi è comprensibile che molte persone e imprese non sanno come trattarle. L’evidenze però mostrano finora che sono molto più sicure del tabacco e hanno il potenziale per aiutare le persone a rinunciare a una dipendenza mortale”.