Saldi estivi: scatta la caccia allo sconto (meglio se vero)

Tornano i saldi e in periodo di deflazione, sono in molti da oggi, tanto tra i commercianti che tra i consumatori, a guardare questo periodo di sconti con molto interesse. Occhio, però, alle fregature, sempre in agguato nelle affollate strade dello shopping a prezzi di saldo. Qualche semplice regola d’acquisto può mettere al riparo dalle false occasioni.

Prime fra tutte quelle sulle percentuali di ribasso. Secondo le stime dell’Unione nazionale consumatori il massimo verrà raggiunto per gli indumenti che saranno scontati del 21,7%. Ribassi inferiori per le calzature, i cui prezzi scenderanno del 21,4%. Il calo minore, come sempre, spetta agli accessori (guanti, cravatte, cinture…), con uno sconto stimato del 12,8%. Un calcolo che l’Unc ha condotto sulla base dei dati Istat delle ultime tre stagioni di saldi e che porta il segretario nazionale dell’associazione, Massimiliano Dona ad ammonire: “Gli sconti di questo periodo sono inferiori rispetto a quelli invernali e decisamente più bassi rispetto a quelli sbandierati in vetrina. I ribassi del 70% o del 50%, insomma, non esistono, salvo talvolta nell’Alta moda. Un commerciante con percentuali così alte di sconto, infatti, dovrebbe vendere sottocosto. L’abitudine di ritoccare il prezzo vecchio, così da alzare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto, è rimasta”.

Come mettersi al riparo da bidoni o da semplici inconvenienti dopo aver atteso per mesi queste vendite scontate? Una breve guida dei propri diritti può far comodo.

Solo abiti di stagione

Innanzitutto, la merce in saldo deve avere carattere stagionale, di moda o appartenere alla collezione in corso (insomma, niente vecchi fondi di magazzino che ben potranno essere venduti, ma con una chiara indicazione e un notevole ribasso di prezzo).

Prezzo d’origine, sconto e listino finale

Attenzione ai cartellini dei prodotti in saldo: questi, infatti, devono indicare sia il prezzo d’origine sia quello scontato, accompagnato dalla percentuale di sconto applicata.

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Il cambio di merce difettosa

Quanto al cambio della merce acquistata, anche sui prodotti in saldo è previsto il diritto di recesso dall’acquisto, ma l’obbligo a carico del negoziante di accettare il reso sussiste solo se la merce è difettosa; in mancanza di danni, invece, il cambio è rimesso alla discrezionalità del negoziante. In tutti i casi, è necessario presentare lo scontrino fiscale.

Diffidare di sconti esagerati

Per evitare brutte sorprese, è consigliabile anche diffidare dei negozi che presentano sconti esagerati, superiori al 50-60%, e rinunciare ai capi che non possono essere provati.

Bancomat sempre accettati

I pagamenti con carte di credito e Bancomat devono essere accettati dal negoziante che espone in vetrina l’adesivo che attesta la relativa convenzione.

Garanziale biennale

Anche per la merce in saldo vale la garanzia legale di due anni prevista dal Codice del consumo per i beni difettosi o non conformi a quanto richiesto dal consumatore.

Vigili urbani competenti

Di fronte a una fregatura c’è una sola cosa da fare: segnalare l’accaduto al comando dei vigili urbani o all’assessorato al Commercio del Comune.