No alla castrazione chimica dei maialini: la petizione di Edoardo Stoppa

Una petizione per dire stop alla castrazione chimica senza anestesia dei maialini da latte. L’ha lanciata su change.org il conduttore televisivo Edoardo Stoppa, ottenendo un incredibile riscontro in pochissimo tempo:  oltre 100mila firme, in meno di ventiquattr’ore dal lancio del video sulla sua pagina Facebook (video che, a sua volta, ha “girato” moltissimo sul social network, raggiungendo più di un milione di visualizzazioni e 25mila condivisioni).
A dimostrazione dell’alto interesse che ruota attorno ai temi animalisti.

Poco più di un mese fa, avevamo rilanciato l’indagine choc della Lav che svelava l’orrore di alcune pratiche seguite negli allevamenti intensivi di suini, dove gli animali vengono sottoposti a crudeltà di cui difficilmente i consumatori sono al corrente, come la mutilazione di testicoli, denti e coda e ripetute iniezioni di ferro.

 

Stoppa: “una pratica cruenta e non necessaria”

Adesso, per fermare l’orrore si batte anche Edoardo Stoppa, che scrive sulla sua petizione: “La castrazione dei suini è una pratica dolorosa, cruenta e soprattutto non necessaria”.

“I maialini da latte vengono afferrati per le zampe posteriori ed immobilizzati a testa in giù. Lo scroto (la pelle dei testicoli) viene lacerato per mezzo di uno strumento simil bisturi. Si procede poi schiacciando i testicoli fuori dallo scroto e recidendoli, o addirittura strappandoli manualmente”, aggiunge il conduttore.

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UE, stop alla castrazione da gennaio 2018

In realtà, una data che dovrebbe porre fine alle sofferenze degli animali dovrebbe essere già scritta nero su bianco. La dichiarazione di Bruxelles “Boars 2018”, infatti, pone al 1° Gennaio 2018 l’inizio del divieto della castrazione chirurgica dei suini nel territorio dell’UE . Ora, però, l’esigenza più avvertita è quella di dare concretezza a questo impegno, senza tentennamenti, ritardi o, peggio, rinvii. Per questo, Stoppa chiede che la ratifica sia “la priorità assoluta per i Governi, e per tutte le istituzioni nazionali ed europee”, prima fra tutti l’Italia.

 

Per leggere il testo completo della petizione di Edoardo Stoppa clicca qui.

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