Olio di palma & co.: ecco quanti grassi saturi contengono

Background of Palm Oil Fruits in Thailand

Secondo l’Istituto superiore di Sanità l’olio di palma non è nocivo di per sé, ma in caso di consumi elevati il suo alto contenuto di grassi saturi aumenta i rischi cardiovascolari.

Uno studio dell’Università di Uppsala, in Svezia, ha misurato il contenuto di saturi nei grassi più usati dalle industrie.
L’infografica che segue ce ne dà un’idea precisa.
I ricercatori svedesi hanno misurato gli effetti su 39 volontari di una dieta a base di muffin contenenti due tipi di grassi (saturi e polinsaturi) in identica quantità. Dopo 7 settimane, i primi hanno prodotto un accumulo di grasso nel fegato e nell’addome; quelli con olio di girasole hanno favorito l’aumento della massa muscolare, cresciuta del triplo in confronto al gruppo nutrito con grassi saturi.

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IL PARERE DEL NUTRIZIONISTA: INTERVISTA A GIORGIO CALABRESE

Sull’olio di palma il Test ha intervistato il nutrizionista Giorgio Calabrese, consulente del ministero della Salute, e già membro dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare.

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Negli ultimi tempi non si parla d’altro che dell’olio di palma, il nuovo nemico pubblico.
Quando parliamo degli oli di palma, dobbiamo parlare di tutti quegli oli che hanno un’abbondante quota di acido palmitico (fa parte della categoria dei grassi insaturi, che tendono a far alzare il colesterolo, ndr). Ma si consideri che l’acido palmitico si trova anche nel latte di donna.

Però con il latte materno non si fanno biscotti e torte e non si disboscano foreste…
Se consideriamo la questione dell’olio di palma dal punto di vista ambienta- lista, perché ci sono stati molti produttori che hanno disboscato le foreste, allora sono contrario anche io.

Se invece consideriamo il fattore dietetico?
Quello di palma ha lo stesso problema dell’olio di cocco, dell’olio di semi vari. Nello specifico, ha una percentuale del 50% di acido palmitico. Per il resto ha circa il 50% di acido oleico, che è una sostanza più protettiva.

Dunque i consumatori che prediligono i prodotti con altri oli invece di quello di palma, sbagliano?
Pensano di essere tranquilli, ma sbagliano. Sarebbe bene guardassero anche l’olio di cocco o gli oli di semi vari con cui si friggono le patatine. Oramai si discute solo dell’olio di palma, ignorando gli altri grassi.

Per concludere, esiste una regola per evitare abbagli dovuti alle mode salutiste?
Nel campo dell’alimentazione abbiamo bisogno di una certezza: poco di tutto va bene a tutti. A meno di avere una patologia specifica.