Il locale a misura di genitori e figli? Si trova così

Dimmi che struttura frequentare con mio figlio e ti dirò se sei il gestore adatto a me.

Si può riassumere in questo slogan l’esigenza delle famiglie 2.0, desiderose di trascorrere il tempo libero con i loro figli, fuori casa, al ristorante, al bar, in un museo, al cinema, senza sentirsi degli alieni, spesso sgraditi. Ma semmai ben accolti, consumatori come gli altri, da fidelizzare, su cui investire, non solo per benevolenza e simpatia, ma perché fonte di un potenziale business.

 

COSA SIGNIFICA FAMILY-FRIENDLY

Ed ecco che c’è chi ha colto al volo questa esigenza, sempre più insistente e ha cercato di creare un contatto tra le famiglie con bimbi e gli esercizi commerciali, ma anche gli spazi per la cultura, per lo sport e per la ricreazione. Sono tutti quei siti – con respiro locale, nazionale e internazionale – che sulla falsariga di Tripadvisor forniscono segnalazioni family-friendly, con un valore aggiunto, rispetto alla nota compagnia di ricerca e di supporto per la pianificazione dei viaggi: non si mettono insieme solo le opinioni degli utenti, ma si offre un parere esperto, sia quello di mamme e papà che di questa mission hanno fatto un lavoro, sia quello di psicologi, nutrizionisti, pediatri. Non solo: l’idea di base è quella di diffondere una cultura dell’accoglienza verso famiglie con bambini, che non sono dei “mostri” da temere, ma degli utenti da conquistare e accogliere.

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Un esempio banale per chiarire il concetto: se una famiglia con bimbi entra in un ristorante, si siede al tavolo e ai piccoli vengono subito offerti fogli e matite colorate, già il benvenuto è stato dato. Se poi le strutture in questione vogliono ottenere le “stelle Michelin” dell’accoglienza allora dovranno e potranno dotarsi di tutti quei piccoli accorgimenti che rendono un locale o un servizio family-friendly: dal fasciatoio per cambiare il pannolino ai neonati per arrivare allo sgabello per facilitare ai bimbi l’arrivo al lavandino nella toelette, a qualche piccolo giocattolo (laddove non è possibile allestire una vera e propria area-giochi) a menù ridotti in quantità, semplici e a prezzo contenuto per invogliare i più piccoli e non svuotare le tasche delle famiglie.

 

GUIDE A LUOGHI E SERVIZI

Kidpass è uno degli esempi di imprese più strutturate in questo senso in Italia e si propone esattamente come una “nuova guida urbana alla scoperta dei luoghi e degli eventi kid e family-friendly nelle principali città italiane”, come si legge nella presentazione del progetto.

L’idea è venuta ad una mamma, Marianna Vianello, ed è diventata un’associazione e una start up che a maggio 2014, poco più di un anno fa, ha dato il via ad una piattaforma web interattiva per pc, tablet e smartphone dotata di un motore di ricerca che permette di individuare sul territorio nazionale strutture, eventi ed opportunità per famiglie con bambini dagli 0 ai 12 anni. E arricchita anche dalla possibilità di offrire consulenza oltre che di una sezione blog e news, una vera e propria testata giornalistica. Il progetto ha riscosso molto successo sia tra le famiglie che tra le strutture che hanno aderito in oltre 1.300.

“Ci siamo accorti che esistevano molte iniziative diffuse a livello locale ma mancava un collettore nazionale ed internazionale che le mettesse insieme e facesse un po’ da bussola per i genitori e li aiutasse ad orientarsi su cosa fare e dove andare con i propri figli”, spiega Vianello. Che aggiunge: “Fondamentale per noi è diffondere una cultura e una filosofia dell’accoglienza a largo spettro e non concentrarci su proposte destinate solo alle famiglie”. L’ambito culturale e turistico sono quelli che da subito hanno mostrato un feedback notevole. “Più difficile per la ristorazione – chiarisce Vianello – perché spesso si tratta di piccole imprese familiari in cui anche quando c’è la volontà di essere accoglienti mancano gli strumenti comunicativi per farlo”.

Vianello ci tiene a spiegare che Kids Pass non è solo un progetto web perché dal virtuale va verso il reale organizzando o coordinando veri e propri eventi su scala nazionale come è successo con gli oltre 100 eventi proposti in alcune città italiane tra il 30 maggio e il primo giugno scorsi con Kid pass days. L’obiettivo della start up è di raggiungere la capillarità che Tripadvisor ha per i viaggi: “Stiamo già lavorando ad una sorta di kit da offrire a strutture e sevizi affiliati”, riferisce Vianello. Già esiste un kid pass corner: una sorta di mobiletto di design apribile e trasformabile in mini area-giochi per le strutture e gli esercizi commerciali che se ne volessero dotare.

 

RECENSIONI, CONSIGLI, INFORMAZIONI

Giovanissima e molto seguita, sebbene meno strutturata di Kid Pass, è a Bologna Mom Family-Friendly dove “mom” sta per “mamma” ma è anche acronimo di “mothers on mission”. Nata come pagina Facebook, l’associazione ha una sua pagina web, che registra molti contatti e altissimo gradimento. Le ragazze di Mom, tre mamme – Agathe Gillet, Anna Mori e Laurell Boyers – visitano di persona strutture – per adesso – prevalentemente bolognesi conferendo loro le “stelle di Mom” che permettono di giudicare il luogo o il servizio family-friendly. Ma hanno all’attivo una serie di collaborazioni con altre realtà che si occupano di bimbi e famiglie come Mamma Cult – la rete diffusa in varie città italiane che si occupa di organizzare visite guidate family-friendly – e Bimbi e Viaggi, il blog di Milena Marchioni nato per condividere le esperienze di viaggio di una giovane donna diventata mamma e trasformatosi poi in un contenitore di preziose informazioni per chi intende viaggiare ovunque nel mondo con i propri figli.

 

Molto attiva tra Milano e Roma poi è www.familywelcome.org che insieme alla rete spagnola Mammaproof.org auspica di creare una mappatura globale nel mondo di luoghi family-friendly a partire dai due principali capoluoghi italiani. Molti ricco di informazioni sul capoluogo lombardo ad uso e consumo delle famiglie è anche www.radiomamma.it. Sito informativo che raccoglie tutte quelle informazioni a cui si arriva di solito solo col passaparola.