Attenzione agli additivi alimentari! Se i consumatori sono diffidenti nei confronti di queste sostanze aggiunte ai prodotti alimentari per ragioni tecnologiche non è solo per una paura immotivata, anzi. A sposare il timore di molti è 60 Millions de consommateurs, il mensile dell’Istituto nazionale del consumo francese che riporta i dati di due ricerche molto recenti.
E433 E E466, ATTENTI A QUELLE SIGLE
Sulla rivista scientifica Nature nel mese di febbraio 2015 è stato pubblicato lo studio di un giovane ricercatore francese residente negli Stati Uniti, Benoît Chassaing, che aveva somministrato a cavie un alimento con l’aggiunta di 1% a E433 (polisorbato 80) e E466 (carbossimetilcellulosa o gomma di cellulosa).
Questi emulsionanti –spiega 60 Millions- sono additivati in una quantità dell’1-2% per stabilizzare le miscele di grassi e acqua in molte preparazioni (gelati, maionese, condimenti per insalata, biscotti, dolci).
COLITE E AUMENTO DI PESO
Nell’esperimento di Chassaing dopo tre mesi di questo regime alimentare, un primo gruppo di cavie geneticamente predisposte, presentavano colite (infiammazione del colon in forme più o meno gravi.
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In un altro gruppo di topi, chiamato “selvaggio”, vale a dire senza fattori di rischio per queste malattie, l’infiammazione intestinale era più moderata, ma ha portato allo sviluppo della cosiddetta sindrome metabolica (un insieme di sintomi che combinano l’aumento di peso, diabete, suscettibilità alle malattie cardiovascolari …).
In un caso come nell’altro, gli emulsionanti hanno causato una modifica della flora intestinale favorendo le infiammazioni.
CAUSA ED EFFETTO
Altri additivi, altro studio, stessa conclusione citata da 60 Millions: a settembre 2014, un team del Weizmann Institute in Israele pubblica sempre su Nature uno studio che mostra che i dolcificanti artificiali (sucralosio, aspartame e saccarina) alterano la flora intestinale delle cavie e disturbano i batteri intestinali.
Il dato di fatto, secondo i ricercatori, è che negli ultimi anni vi è stato un aumento di malattie infiammatorie croniche intestinali, come il morbo di Crohn o colite ulcerosa, e sindromi metaboliche.
Per Benoît Chassaing “Il parallelo tra lo sviluppo di queste malattie e il cibo industriale e i suoi additivi sintetici è evidente, anche se il nesso di causalità è difficile da stabilire. Di certo, almeno a carico dei dolcificanti come l’aspartame, la lista dei sospetti è davvero lunga. E i lavori scientifici che li accusano (come quello dell’Istituto Ramazzini), per quanto ignorati o rigettati dall’Efsa, lasciano davvero molti timori.