Le recensioni sono uno dei sistemi per convincere chi ha qualche dubbio ad acquistare un bene. Lo sanno bene anche i venditori che cercano in tutti i modi, leciti o illeciti, di accaparrarsele. E lo sa anche Amazon, il colosso dell’e-commerce, che puntualmente cerca di bannare dal sito chi opera in maniera sospetta.
Non è un fenomeno nuovo. Lo avevamo già raccontato in passato e come noi anche altri giornali dei consumatori come il britannico Which? che aveva condotto un’inchiesta sul tema delle recensioni false, scoprendo e denunciando migliaia di giudizi-fake su Amazon.
Ma il fenomeno è in crescita. E anche a un occhio disattento suona strano trovare soprattutto fra i prodotti di basso prezzo, magari messi in vendita da poco, centinaia o addirittura migliaia di recensioni entusiaste con il massimo di voti.
Il Salvagente è in grado di mostrare come funziona questo sistema grazie al racconto di una delle persone che inserisce le recensioni false in cambio della restituzione dei soldi spesi. Vito, lo chiameremo così, è uno delle decine di migliaia di persone che ogni giorno in Italia entrano in gruppi Telegram, Facebook e Amazon alla ricerca di prodotti da comprare e recensire con 5 stelle (il massimo sul portale), in cambio di un rimborso integrale. Hanno nomi tipo “Amazon reviewes” o “Amazon Tester”, o con riferimenti a “prodotti gratis” e recensione”.
La testimonianza dell’insider
“Sono dentro un paio di questi gruppi su Telegram da alcuni mesi e sono già riuscito ad avere rimborsati 15 oggetti comprati su Amazon”, spiega Vito al Salvagente, “Il meccanismo è semplice. Regolarmente chi gestisce la pagina inserisce l’immagine e il link di un prodotto. Generalmente sono prodotti che non superano i 30-40 euro, confezioni di mascherine, cavalletti per macchine fotografiche, piastre per capelli, e che vengono rimborsati o al 100% o al massimo senza la commissione di Paypal, che è il canale con cui ti ridanno i soldi. Se sei interessato la compri seguendo una procedura e vieni rimborsato”. In alcuni casi, il rimborso viene proposto, ma solo parzialmente, anche per prodotti più costosi, come gli aspirapolvere senza fili che vanno tanto di moda in questo periodo.
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente
Come funziona il meccanismo di recensione e rimborso
Siamo entrati in uno di questi gruppi Telegram, che si chiama “Prodotti gratis in cambio di recensione” e conta 7,3 mila iscritti. All’interno c’è un link a una vera e propria guida. Il meccanismo è grossomodo il seguente: quando si sceglie un prodotto che si vuole comprare, si clicca su un link che rimanda a un bot (un algoritmo automatico) che invita a inserire il link del proprio profilo Amazon e del proprio indirizzo Paypal. Dopo il via libera per procedere, si deve acquistare il prodotto entro 30 minuti e inviare al bot lo screenshot dell’acquisto avvenuto. Quando si riceve l’oggetto e si inserisce la recensione, anche quest’ultima va riportata al bot. A quel punto, entro 7 giorni si riceve il rimborso. Com’è possibile che attività del genere, in grado di deformare il valore percepito di un prodotto in vendita online, vengano fatte così alla luce del sole? Probabilmente perché di fronte a un’accusa di truffa, i promotori risponderebbero che, ed è vero, da nessuna parte è scritto che la recensione debba essere positiva. Dunque, messa così, potrebbe rientrare in una normale operazione di marketing per far girare il prodotto, fiduciosi nelle sue caratteristiche vincenti. “Ma ti rimborsano solo se dai il massimo dei voti – spiega Vito – chi è dentro questi gruppi lo sa benissimo”.
Le direttive per eludere Amazon e pubblicare recensioni false
Così come viene messo a conoscenza degli stratagemmi da seguire per evitare di essere scoperti come autori di recensioni false e bloccati da Amazon. La stessa guida della pagina che abbiamo mostrato spiega chiaramente: “È essenziale ricordare che, una volta ricevuto il vostro prodotto, è assolutamente necessario aspettare almeno un paio di giorni prima di compilare la recensione. Azioni come inviare multiple recensioni al giorno o recensire troppo tempestivamente un prodotto vi condurranno inevitabilmente al ban. Una volta che il vostro account e/o la vostra recensione verranno bannati, non avrete la certezza di poter fare un feedback e quindi di ricevere un rimborso”. Insomma, è la storia del gatto e del topo, con Amazon che tenta di bloccare le recensioni pilotate e i promotori che trovano nuovi escamotage. Anche Vito lo conferma: “Riceviamo diversi consigli e richieste su come agire. Alcuni ti chiedono oltre al voto, anche una foto del prodotto e alcune righe di recensione. Serve a far sembrare tutto più realistico. E soprattutto ti invitano a non fare l’operazione da profili con cui abbiamo messo solo voti a 5 stelle. Meglio ogni tanto comprare un oggetto di bassissimo valore e recensirlo male, per evitare di essere bannati”.
Chi sono gli agenti intermediari
Compreso come si riesce a fregare Amazon, abbiamo chiesto a Vito chi è che materialmente si mette in contatto con lui e con migliaia di altre persone al giorno per spingerli a gonfiare i giudizi con recensioni false. “Chiaramente a monte ci sono le aziende che hanno l’interesse a promuovere i loro prodotti, migliorando la posizione nella pagina delle ricerche e quindi aumentandone la vendita. Si servono di agenti, che si reclutano tramite gli stessi gruppi. A me hanno proposto una volta di diventare un agente, con un guadagno di 1 euro a recensione portata a casa. Questi agenti sono in alcuni casi italiani, in altri stranieri. Molti sono cinesi, o almeno così sembra a giudicare dalla foto e dal nome nel loro profilo, che però potrebbe essere finto”. Dunque, veri e propri sistemi organizzati che finiscono col danneggiare i consumatori che si basano proprio su quelle stelle e sulle recensioni sui grandi portali come Amazon per scegliere un prodotto piuttosto che un altro. Sarebbe il caso che le autorità indagassero e chiudessero i gruppi social che favoriscono questo abuso della buona fede di tanti, e che Amazon implementasse il suo sistema di controllo anti-frode.