Solo pochi giorni fa, Animal Equality ha rilasciato le immagini che svelano il trattamento crudele riservato ai polli negli allevamenti del fornitore di McDonald’s Moy Park. L’organizzazione ha diffuso oggi la seconda parte dell’inchiesta che chiama in causa il principale produttore di carne di pollo del Regno Unito e fornitore di grandi catene di supermercati come Tesco, ma soprattutto – come anticipato – della multinazionale del fast food McDonald’s. Le immagini sono sempre cruenti ma quello che lascia più perplessi sono i dialoghi che si ascoltano nel video registrato da un investigatore di Animal Equality sotto copertura. (continua dopo il video)
“E’ tutta solo una questione di soldi”. E’ la frase che si sente ripetere nel video. Centinaia di polli lasciati morire o uccisi volontariamente ogni giorno – in un caso addirittura 500 in un solo capannone nell’arco di 24 ore – perché considerati inadeguati alla produzione di carne. Le dichiarazioni degli operatori riprese da Animal Equality a fronte di un dato sconcertante registrato proprio nei capannoni: la morte quotidiana di centinaia di polli già all’interno degli allevamenti.
Rispondendo all’investigatore, il lavoratore dice che «posso osservare un pollo di un giorno e dirti se arriverà a pesare 1.85kg a 32 giorni o meno. E se non arriva a quel peso, non ha senso dargli da mangiare. Costa meno ucciderlo e sbarazzarsi di lui. Perché alla fine è solo una questione di soldi». E aggiunge: «Mr Tesco per esempio dirà ok, voglio 100,000 polli di 1.8 chili»
«Perché alla fine è una questione di soldi. Se io faccio crescere un pollo 30 giorni, lo nutro, lo tengo al caldo, gli do acqua da bere e tutto quanto, e poi non viene macellato perché non è abbastanza grande, viene scartato, allora ho solo speso dei soldi per nutrirlo».
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Per quanto riguarda gli allevamenti indagati, alcuni di essi sono stati al centro di precedenti gravi denunce sempre per violazioni esplicite del benessere degli animali.
«McDonald’s e le grandi catene di supermercati continuano a fare affari con Moy Park nonostante le nostre investigazioni abbiano rivelato che cosa si nasconde realmente dietro le porte di questi allevamenti. Dalle nostre inchieste emerge chiaramente che Moy Park e gli operatori che lavorano in questi allevamenti mettono in atto pratiche estreme al solo fine di massimizzare il profitto economico e senza alcuna cura delle norme minime di benessere animale» dichiara Alice Trombetta, Direttrice di Animal Equality in Italia.
«Molti polli soffrono nella loro breve vita di gravissimi problemi cardiaci, polmonari e alle articolazioni, soffocati dal peso insostenibile del loro stesso corpo. Ecco perché Animal Equality chiede a McDonald’s e alle altre aziende che utilizzano carne di pollo di agire subito per ridurre drasticamente le sofferenze dei polli allevati a scopo alimentare» conclude Trombetta.