La zika, il virus che ha colpito il Sudamerica e ha effetti pesanti per la salute di donne incinte e dei loro feti, potrebbe arrivare a breve in Europa. A dirlo è l’Organizzazione mondiale della salute (Oms), che però rassicura: il rischio è moderato in quasi tutto il continente.
In Italia rischio moderato
“I dati pubblicati oggi ci dicono che c’è un rischio di diffusione di malattie da Zika virus nella regione europea, e che questo rischio varia da Paese a Paese“, ha spiegato Zsuzsanna Jakab, direttore regionale Oms per l’Europa, nel commentare il rapporto pubblicato oggi dall’Ufficio europeo dell’agenzia. “Con questa valutazione dei rischi vogliamo invitare a lavorare in ogni Paese europeo, in base al suo livello di pericolo – ha aggiunto Jakab – Facciamo appello in particolare ai Paesi a più alto rischio per rafforzare le loro capacità nazionali e dare priorità alle attività che impediscono una grande epidemia Zika”. Secondo il rapporto, l’Italia rimane nella fascia di rischio “moderato”, non essendo presente la zanzara Aedes aegypti ma la cugina Aedes albopictus, conosciuta da noi come “zanzara tigre”, presente in 20 paesi europei.
Il Mar Nero zona a alto rischio
Per valutare il rischio di epidemia negli Stati europei, l’Oms ha combinato due fattori: la probabilità di diffusione del virus, e le capacità di prevenire o contenere una trasmissione locale rapidamente. Il risultato, andando nello specifico, è che la probabilità di epidemia “Se non vengono prese misure per mitigare la minaccia, è moderata in 18 Paesi della regione europea“, mentre ad essere sottoposti ad elevato rischio sono soltanto l’isola di Madeira e la costa nord-orientale del Mar Nero, area di insistenza di Georgia e Russia, dovuta alla maggior presenza della zanzara Aedes aegypti. I restanti 36 paesi, hanno un rischio molto basso a causa dell’assenza di zanzare Aedes o di condizioni ideali per il loro sviluppo.
I consigli dell’Oms
Il periodo più caldo per l’ipotetica diffusione del virus è considerato la tarda primavera e l’estate. Per i paesi con alta e moderata probabilità di trasmissione locale, tra cui l’Italia, l’Oms raccomanda di rafforzare i controlli per impedire l’introduzione e la diffusione di zanzare, dotando anche gli operatori sanitari di sistemi per rilevare in modo precoce la trasmissione locale del virus Zika, segnalando il primo caso di trasmissione locale, così come le complicazioni da infezioni, entro 24 ore dalla diagnosi. Importante, secondo l’Oms, assicurare le competenze e le capacità di eseguire i test e attivare protocolli per spedire campioni di sangue all’estero; consentire alle persone a rischio, in particolare alle donne in gravidanza, di proteggersi dalle infezioni, e mitigare gli effetti del virus Zika e delle sue complicanze.
A giugno summit sulla Zika
Nedret Emiroglu, direttore della Divisione malattie trasmissibili e sicurezza della salute dell’Oms Europa, ha assicurato: “Siamo pronti a sostenere i Paesi europei in caso di epidemie di virus Zika”, comunicando che l’Oms convocherà una consultazione regionale in Portogallo il 22-24 giugno per esaminare queste conclusioni e identificare bisogni e lacune dei vari Paesi in materia di prevenzione e risposta alle malattie da virus Zika. Lo scorso febbraio l’Oms aveva persino dato il suo ok ai test con zanzare geneticamente modificate nella speranza di infettare a loro volta le zanzare Aedes con un batterio studiato per contristare il virus.
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