Costano dai 2 ai 6 euro al litro. Promettono di “contribuire alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo” oppure di “migliorare le funzioni digestive”. Sono le acque funzionali, ovvero acqua naturale a cui vengono aggiunti estratti di frutta, sali minerali, acidificanti e qualche altro ingrediente discutibile. Hanno fatto il loro ingresso sul mercato qualche anno fa e oggi gli scaffali ne offrono una grande quantità . La domanda è: ne avevamo davvero così bisogno?
Premesso che ognuno può acquistare quello che vuole ma pagare 2 euro per una bottiglietta d’acqua come quella della Sant’Anna, dall’aspetto accattivante e con una scritta a caratteri cubitali che ci informa che contiene collagene (quanto?) trovo che sia davvero deprimente. E mi chiedo perché prodotti del genere continuino a fare la loro fortuna e perché sia lecito utilizzare claim accattivanti senza che siano adeguatamente spiegati e supportati da ricerche scientifiche.
Spinta dalla curiosità , nella mia visita settimanale al supermercato, sono andata a leggermi le etichette di queste acque.
Le linee Vitasnella – Depurativa. È vero che contiene pochissimo zucchero (0,1 grammi per 0,5 litri) ma l’acqua da sola non avrebbe neppure quello… L’elemento caratteristico in questo caso dovrebbe essere l’aloe contenuta in 50 ml ogni mezzo litro di bevanda. Quel poco di zucchero aggiunto è acesulfame K, un edulcorante artificiale sospetto cancerogeno oltre messo in relazione in alcuni studi con le ipoglicemie, i tumori ai polmoni, il colesterolo alto e le leucemie. In più va evitato in gravidanza esattamente come l’aloe, per la sua azione lassativa.
Contiene, è vero, tutta una serie di vitamine: niacina, B6, B12 oltre a una piccola quantità di magnesio e potassio. Tutte sostanze che possiamo trovare naturalmente in alimenti di stagione. È necessaria? Direi di no se non altro per evitarci anche quel piccolissimo quantitativo di acesulfame. Il discorso non cambia per l’acqua della stessa marca che vanta proprietà reidratanti (Le linee Vitasnella – Reidratante): al posto dell’aloe contiene cocco ma restano invariati gli altri componenti.
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Sant’Anna Fruity Touch. Tra lo 0,1% (la bottiglia è da 500ml) di succo di lime e di estratto naturale di guaranà ci sono 2 grammi di zucchero, per i non bravi in matematica è il secondo ingrediente dopo l’acqua.
Active Water al gusto limone. Su dieci ingredienti (oltre all’acqua, sali minerali, vitamine, aromi e regolatori di acidità ) tre sono zuccheri ed edulcoranti. La somma? 4 grammi di zucchero.
Sant’Anna Beauty. L’acqua promette di essere un “nuovo amico per la pelle”: la promessa è accompagnata da una scritta a caratteri cubitali COLLAGENE IDROLIZZATO FORTE. Allora tu pensi che in due sorsi la tua pelle ritorna a quando avevi 20 anni. Leggo gli ingredienti e in effetti come terzo ingrediente trovo “collagene bovino idrolizzato”: dopo una prima smorfia di disgusto, vado alla ricerca di ciò che si sà di questa sostanza. Nessuna controindicazione, anzi anche qualche studio sull’efficacia (assai limitata, aiuta soprattutto a reidratare la pelle ma non a rimpolpare le rughe): tuttavia per avere un qualche beneficio servono almeno 10 grammi di collagene al giorno… una bottiglietta ne contiene 2. Ne servirebbero almeno 5… ma con 5 bottiglie finiremmo per assumere 33 grammi di zucchero. Dunque avremmo una pelle liscia ma forse anche un po’ di glicemia.
Levissima+ Pro Power gusto mora. Se proprio vogliamo cedere alla tentazione di sfoggiare una bottiglietta di acqua funzionale – sembra vada molto di moda quest’estate – allora scegliamo il “modello” Levissima. In pratica è acqua con 320 mg di potassio, qualche aroma, acido citrico e un po’ di sorbato di potassio. Non contiene zucchero, insomma non ha controindicazioni. Se proprio avete bisogno di rintegrare il potassio e non amate le banane può essere utile. Peccato che 600 ml di acqua costino 1,60 euro.