Il 13 maggio, Italia e Germania avevano notificato – tramite il sistema di allerta rapido europeo – il ritiro dal mercato di un asciugacapelli da viaggio Innoliving INN-602 perché in determinate condizioni può rappresentare un pericolo di folgorazione elettrica per chi lo usa. “L’isolamento elettrico è inadeguato – si leggeva nel Rapex – Inoltre, il materiale plastico dell’involucro non è sufficientemente resistente alle alte temperature. L’asciugacapelli può surriscaldarsi e sciogliersi. La plastica fusa può causare ustioni ed esporre gli utenti a parti in tensione”. Si tratta di un phon prodotto in Cina ed in vendita nel nostro paese e in Germania.
L’avviso A12 / 0733/19 del 10 maggio, è stato notificato dall’Italia e dalla Germania ed è arrivato dopo la segnalazione dell’Ispettorato tedesco degli impianti a corrente forte che analizzando il prodotto aveva rilevato un difetto di fabbricazione in grado di provocare una scossa elettrica.
LA INNOLIVING NON CI STA
Neppure una settimana dopo è arrivata la replica, dura, dell’azienda. La Innoliving S.p.a. sostiene le misure adottate nei propri confronti illegittime.
E cita innanzitutto come l’IMQ (organismo notificato incaricato dalla Camera di Commercio di Verona, che pure aveva condotto le prove che poi hanno causato il richiamo) avesse riconosciuto che il prodotto soddisfaceva i requisiti di protezione dei consumatori dalle lesioni fisiche. IMQ ha testualmente dichiarato “soddisfatti i requisiti di protezione dal pericolo di lesioni fisiche o altri danni che possono derivare da contatti diretti o indiretti, da sovratemperature, archi elettrici o radiazioni che possano causare un pericolo, e da pericoli di natura non elettrica che, come insegna l’esperienza, possano derivare dal materiale elettrico”. Il ministero dello Sviluppo, secondo la Innoliving, ha erroneamente giustificato il proprio provvedimento e l’attivazione della procedura RAPEX con “un potenziale rischio di elettrocuzione per l’utilizzatore” escluso dalla stessa relazione di verifica su cui ha basato la propria decisione.
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La Innoliving S.p.a. comunica anche di aver commissionato una valutazione del rischio specifico ad altro laboratorio (Laboratorio SQM), che ha escluso categoricamente la presenza di un “grave rischio”, in ogni possibile scenario di utilizzo negando, per l’effetto, la sussistenza del presupposto di legge ai fini della segnalazione al sistema RAPEX.
Spiega l’azienda che a suo giudizio “il MISE ha adottato il predetto provvedimento ed attivato la procedura RAPEX, pur non avendo effettuato una specifica valutazione del livello del rischio relativo alla non conformità riscontrata. In difetto di un’analisi del rischio che definisse lo stesso come “grave”, la procedura RAPEX non avrebbe potuto e dovuto essere neppure attivata (Art. 20 del Regolamento EC n.765/2008)”.
Nel suo comunicato la Innoliving fa sapere infine che lo stesso prodotto era stato oggetto di prelievo da parte della Camera di Commercio di Teramo a ottobre 2018 ed inviato ad altro organismo notificato che aveva giudicato come “CONFORME” lo stesso, identico, prodotto.