La Camera ha approvato pressoché all’unanimità la legge che riconosce la cefalea come malattia invalidante. Ora il testo è atteso al Senato per l’ok definitivo. Soddisfatta Giuditta Pini, deputata del Pd e prima cofirmataria della legge: “Oggi è una giornata importante. L’approvazione alla Camera all’unanimità della legge che riconosce la cefalea come malattia sociale è il compimento di un lavoro durato anni. Ora mi auguro che il Senato approvi in tempi rapidi il provvedimento”.
Cefalea cronica e ad alta frequenza
Come verrà riconosciuta l’ “invalidità” in caso di emicrania cronica, che colpisce circa 4 milioni di italiane e 2 milioni di italiani? Il provvedimento, come spiega l’Ansa.it, dispone l’accertamento della malattia, da almeno un anno, che ne attesti l’effetto invalidante tale da limitare, o compromettere gravemente, la capacità di far fronte agli impegni di famiglia e di lavoro. Le forme di cefalee riconosciute come malattia sociale sono l’emicrania cronica e ad alta frequenza; la cefalea cronica quotidiana con o senza uso eccessivo di farmaci analgesici; la cefalea a grappolo cronica; l’emicrania parossistica cronica; la cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con arrossamento oculare e lacrimazione; l’emicrania continua. Il ministro della Salute dovrà emanare un decreto con i progetti per sperimentare modelli innovativi di presa in carico delle persone affette da queste forme di cefalea.
Fino a 500 euro per curare l’emicrania
Nel numero in edicola del Salvagente dedichiamo un lungo approfondimento al “mal di testa” curato da Daniela Molina nel quale facciamo anche i conti su quanto costa curare per le tasche dei pazienti e per il bilancio pubblico le cefalee.
E allora cosa succederebbe una volta approvato, quali sarebbero i costi a carico del Servizio sanitario nazionale e quelli a carico del cittadino? Considerando che sul libro bianco dell’Istituto superiore della sanità, pubblicato a ottobre 2018, è riportato un costo dell’emicrania in Italia di 20 miliardi di euro all’anno, la questione non è di poco conto. E le valutazioni non sono finite: uno studio del 2015 (Berra e altri) ha riportato un costo diretto annuale totale per paziente con emicrania cronica di 2.250 euro, di cui circa il 94% a carico del Servizio sanitario nazionale e il rimanente a carico del paziente stesso. Un’indagine condotta più di recente e pubblicata dall’Istituto superiore di sanità ha invece stimato i costi annuali dell’emicrania in 4.352 euro a paziente. Così composti: 1.100 euro (25%) per le prestazioni sanitarie (compresi farmaci e trattamenti); 1.524 (36%) per perdite di produttività; 236 (5%) per assistenza formale (a pagamento); 1.492 euro (34%) per
assistenza informale. E mentre si attende il via libero definitivo dal Senato, i pazienti spendono ogni anno di tasca propria 464 euro per farmaci o trattamenti non coperti dal Servizio sanitario nazionale.
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