Il Ttip, trattato commerciale internazionale tra Unione europea e Stati Uniti, tanto osteggiato da associazioni ambientaliste e sindacati, rischia di rientrare dalla finestra dopo essere stato cacciato dalla porta. A denunciarlo sono gli attivisti della campagna Stop Tttip/Ceta Italia, secondo cui negoziatori della Commissione Ue in queste ore stanno sottoponendo ai delegati dei paesi membri l’approvazione di una bozza di mandato per riaprire la trattativa con il governo di Donald Trump. “Dalle nostre fonti a Bruxelles – spiega Monica Di Sisto, coordinatrice della Campagna Stop Ttip/Ceta – ci risulta che l’Italia si stia allineando al voto favorevole, dopo essersi dichiarata contraria in passato. Sta di fatto che a parte che per i dazi in agricoltura, il mandato a trattare riguarda tutti i temi centrali del vecchio Ttip, a partire dalle regole e dagli standard, il vero nodo cruciale della questione”.
Già grande aumento dell’import di Soia Ogm
Era stato un viaggio del commissario Ue, Juncker, a Washington da Trump, per riaprire la trattativa. La stessa Commissione europea, sul proprio sito  indica i principali successi dei memorandum firmati in quell’occasione, tra cui la crescita del 112% delle importazioni europee dagli Usa di soia ogm, per gli allevamenti intensivi di bestiame e il biodiesel, e la crescita dell’arrivo di gas liquido Usa in Europa. E pensare che la stessa Commissione Ue, in altri documenti, chiarisce che il biodiesel prodotto con la soia inquina il doppio del diesel normale.
Il rifiuto della valutazione ambientale e l’appello al governo
“È proprio il rifiuto di eseguire una valutazione di impatto ambientale dei possibili accordi da parte dell’Ue, che riteniamo assurdo, oltre ai rischi di accordi al ribasso su pesticidi, sicurezza alimentare, e diritti dei lavoratori”, spiega Di Sisto al Salvagente. Stessa preoccupazione riguardante gli accordi con la Cina per la “nuova via della seta“: “Non siamo contrari agli accordi commerciali, ma sia per il Ttip che per la Cina, chiediamo che qualsiasi decisione venga sottoposta prima a dibattito pubblico”. La Campagna Stop Ttip/Ceta Italia chiede al Governo italiano “coerenza con gli impegni presi in campagna elettorale, e anche con il contratto di Governo che elenca il TTIP tra i trattati che riducono la capacità degli Stati di tutelate i propri cittadini”.