Cato Salvagente, ho mandato disdetta del contratto di abbonamento a Infostrada, via PEC, il 3 ottobre 2018 e successivamente il 23 ottobre. La linea è rimasta attiva ancora qualche settimana. Nei giorni scorsi mi è arrivata una fattura a chiusura per il periodo fino al 8/12/18, posso contestarla o non pagarla secondo voi, dato che si riferisce a oltre due mesi dalla prima disdetta?
Dopo aver mandato disdetta via pec il 3/10/18 io non ho staccato dalla presa il modem e il telefono, era necessario farlo forse?
Giuseppina Bellini
Cara Giuseppina, quello delle disdette e dei tempi necessari perché l’operatore abbandonato smetta di fatturare, è un problema per molti dei nostri lettori. Abbiamo chiesto a Valentina Masciari, responsabile consumi e utenze di Konsumer Italia, di ricapirolarci le regole e darle indicazioni. Ecco cosa ci ha risposto.
Per la cessazione della linea, i gestori hanno 30 giorni di tempo, dal momento della ricezione della raccomandata (fa fede la firma sulla ricevuta di ritorno) o, in questo caso, dalla ricezione della pec, per cessare la linea.
La signora Bellini, scrive di aver inviato la pec il 3/10/2018 e poi il 23/10/2018, quindi, come regola, la cessazione deve avvenire massimo entro il 3/11/18 o il 23/11/2018 a seconda della data di invio e quindi di accettazione della pec. Detto questo, la fattura di chiusura deve riferirsi ad un periodo che rientri in questo lasso di tempo.
Facendo riferimento alla regola generale, tutti i costi che si riferiscono a periodi superiori a 30 giorni dalla data di ricezione della richiesta di cessazione da parte del gestore, non sono dovuti e possono essere contestati.
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Anche considerando come data di ricezione della richiesta, il 23/10/2018, tutti gli addebiti del gestore devono fermarsi entro questo arco temporale.
La nostra lett5rice, infine, può stare tranquilla: il fatto di non aver staccato dalla presa il telefono e il modem non incide sulla fatturazione; la cessazione avviene in centrale e non in casa del cliente.