Comincia oggi lunedì 23 aprile il confronto sulle etichette nutrizionali semplificate, tipo quelle a ‘semaforo’, in una riunione a Bruxelles con esperti degli Stati membri, associazioni di categoria e operatori del settore privato. L’incontro, cui dovrebbero seguirne altri, ha lo scopo di accompagnare la Commissione europea nella stesura del rapporto su esperienze ed effetti dei diversi sistemi di etichettatura nutrizionale a colori in vigore in vari Paesi Ue, dal ‘semaforo‘ britannico (3 colori) al ‘nutriscore‘ francese (5 colori) fino al ‘keyhole‘ (1 solo colore, il verde, ai cibi ‘buoni’) dei paesi nordici. Il rapporto di Bruxelles è atteso per fine anno.
Il sistema che, con un semplice colore e senza considerare le dosi assunte, premia o boccia un alimento – i paradossi: luce verde per la Coca-Cola light – che ha sostituito gli zuccheri con i non meno sicuri edulcoranti – e codice rosso per l’olio extravergine di oliva perché contiene – naturalmente – troppi grassi – non piace all’Italia: una santa alleanza, dai consumatori alle aziende alimentari fino alla politica (in modo trasversale) si è sempre dichiarata contraria. Quale sarà ora la posizione italiana e quali aperture sarà disposta ad accettare?