Protesta davanti il Parlamento per gli amanti delle sigarette elettroniche e per i lavoratori del settore, a rischio dopo l’inserimento nel decreto fiscale di un emendamento fortemente penalizzante. Al centro della manifestazione la decisione di introdurre la tassazione dei liquidi per le e-cig, anche quelle senza nicotina, che porterebbe il prezzo di un flaconcino a gonfiarsi del doppio e oltre, da 5 a 12-13 euro. Altro aspetto fortemente contrastato è l’omologazione della vendita relegata solo ai negozi autorizzati, come le tabaccherie, che stopperà la vendita online, e passerà il settore nelle mani del monopolio di stato. “Al consumatore finale conviene quasi tornare alle sigarette. Ed è forse quello che vogliono ottenere” commenta al Fatto quotidiano Gianluca Giorgetti di Svapart.
Dai radicali alla Lega, un coro di no
Qualche giorno fa, anche Rita Bernardini, presidente del Partito Radicale, aveva criticato la legge: “Nel giro di un fazzoletto di giorni, lo Stato mette in ginocchio un settore che oggi coinvolge almeno trentamila persone, 2.500 punti vendita, 600 milioni di fatturato”. Parole di condanna anche da parte di Matteo Salvini, segretario della Lega, secondo cui “Forse c’è dietro la lobby del tabacco, che preferisce che gli italiani muoiano di fumo”