“Mamme di Facebook”, la truffa (vera) degli aiuti ai terremotati

La Guardia di Finanza di Ascoli Piceno ha consegnato al direttore della locale Caritas Diocesana Don Alessio Cavezzi, un rilevante quantitativo di beni sequestrati che provenienti da donazioni per i terremotati, in realtà stavano per essere rivenduti su internet.

L’operazione denominata “Mamme di Facebook” è partita da monitoraggi svolti dalle Fiamme Gialle su un sistema di raccolta strutturato su Facebook attraverso il gruppo “Tutti uniti ancora una volta” che raccoglieva aiuti a favore delle popolazioni colpite dal sisma. Due promotrici: R.R.di Spinetoli (AP) – già nota per precedenti truffe –e Q.A. di Ascoli Piceno, si facevano spedire epoi rivendevano su piattaforme e-commerce come “Shpock” e “Subito.it” beni di ogni genere, fra cui scarpe vestiti, articoli per la pulizia della casa, aspirapolveri, nonché materiale scolastico, giocattoli, medicinali, coperte. L’esecuzione di specifici provvedimenti, emessi dal PM della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli Piceno che ha coordinato le indagini, ha consentito di recuperare parte dei beni non ancora venduti, sequestrare personal computer, materiale informatico, telefoni cellulari e carte “Postpay” sui cui sono transitate somme incassate dalle vendite e soprattutto donazioni versate dagli ignari benefattori vittime della truffa.