Le nuove regole sui reclami, che prevedevano formulari web dedicati, obbligo di risposta e indennizzi automatici fino a 100 euro per risposte tardive o assenti, non entreranno in vigore. Il Tar del Piemonte dà ragione alle low cost e annulla la delibera dell’Autorità di regolazione dei trasporti
Secondo il Tar, il provvedimento dell’Autorità di regolazione dei trasporti avrebbe ecceduto i limiti della sua competenza, invadendo un ambito che spetta esclusivamente all’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) e alle istituzioni europee. La normativa UE, con regolamenti del 2004 e del 2006, disciplina già i diritti dei passeggeri, e qualsiasi ulteriore ampliamento, secondo il ricorso presentato dall’Associazione Italiana Compagnie Aeree Low Fares, che include vettori come Ryanair ed EasyJet e accolto dal Tar, dovrebbe avvenire a livello comunitario.
La sentenza sottolinea il rischio di frammentazione del “mercato unico dei passeggeri”, con differenze di trattamento tra utenti a seconda del Paese di riferimento. Inoltre, i giudici evidenziano come l’assenza di sanzioni per i reclami inevasi nei regolamenti europei sia una scelta precisa del legislatore comunitario, che ha lasciato ai vettori la gestione autonoma delle segnalazioni.
La questione della tutela dei passeggeri
L’iniziativa dell’Authority nasceva dall’intento di regolamentare i “reclami di prima istanza”, ovvero le segnalazioni che i passeggeri possono inoltrare direttamente alle compagnie in caso di disservizi. L’Autorità aveva evidenziato numerose criticità nel sistema attuale, tra cui la difficoltà di individuare i canali giusti per presentare una lamentela e la mancanza di risposte chiare e tempestive da parte delle compagnie.
Le nuove norme avrebbero imposto alle compagnie un massimo di 60 giorni per rispondere ai reclami, l’obbligo di registrazione e conservazione delle segnalazioni per due anni e un indennizzo automatico in caso di ritardi nelle risposte. Il Tar ha invece stabilito che questi obblighi possono essere introdotti solo a livello europeo, non da un’autorità nazionale.
Le reazioni e gli scenari futuri
La decisione del Tar ha suscitato reazioni contrastanti. Le compagnie low cost hanno accolto con favore la sentenza, sostenendo che le nuove regole avrebbero generato oneri amministrativi e costi aggiuntivi, compromettendo la competitività del settore. Le associazioni dei consumatori, invece, esprimono preoccupazione per il rischio che i passeggeri restino senza strumenti adeguati per far valere i propri diritti.
Resta ora da capire se l’ART deciderà di impugnare la sentenza o se la questione verrà affrontata a livello comunitario. In ogni caso, la tutela dei passeggeri e la trasparenza nella gestione dei reclami rimangono questioni centrali nel dibattito sul trasporto aereo.