Il giusto prezzo dell’olio? 6 euro (per gli spagnoli)

OLIO BIO

Secondo i risultati di uno studio iberico, il mercato spagnolo considera 6 euro al litro il prezzo ideale per mantenere la fedeltà dei consumatori all’olio extravergine di oliva

Un recente studio condotto dall’Università di Jaén, ripreso da Teatro Naturale, il portale più autorevole sul mondo dell’olio, ha analizzato il comportamento dei consumatori spagnoli rispetto agli oli vegetali, con un focus sugli oli di oliva. La ricerca ha preso in esame i dati delle campagne olearie dal 2021/2022 al 2023/2024, rivelando un interessante rapporto tra variazioni di prezzo e consumi.

La soglia del prezzo ideale

Secondo i risultati dello studio, il mercato spagnolo considera 6 euro al litro il prezzo ideale per mantenere la fedeltà dei consumatori all’olio extravergine di oliva. Soglie simili sono state individuate per altre tipologie di oli di oliva: 5 euro al litro per il vergine e per il semplice olio di oliva. Oltre questa fascia di prezzo, il consumo di oli d’oliva inizia a diminuire, segnando un punto critico per la fedeltà dei consumatori.

Fedeltà condizionata ai prezzi

Nonostante la percezione diffusa di una forte fedeltà degli spagnoli agli oli di oliva, i dati mostrano una realtà più sfumata. Durante il periodo analizzato, fino ad aprile 2023, il consumo di oli d’oliva è diminuito del 21,76%, ma questa contrazione non è stata accompagnata da un aumento significativo dell’olio di girasole, cresciuto solo dello 0,4%.

Tuttavia, in seguito, è emerso un cambiamento: con l’aumento dei prezzi, i consumatori hanno iniziato a optare più frequentemente per l’olio di girasole. Questo evidenzia come la fedeltà agli oli di oliva si mantenga forte solo entro determinate soglie di prezzo.

Un equilibrio necessario

Lo studio sottolinea che non è ragionevole aspettarsi un significativo aumento dei volumi venduti con una riduzione ulteriore dei prezzi. I ricercatori suggeriscono quindi che il mercato all’ingrosso dell’olio extravergine di oliva iberico si stabilizzi tra i 5 e i 5,5 euro al chilogrammo, un livello che garantisce una remunerazione sostenibile per i produttori, in particolare quelli degli oliveti irrigui.

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