“Carne fraca”. L’investigatore brasiliano “L’Italia aveva trovato tacchino contaminato già nel 2016”

Le immagini divulgate dalla Polizia Federale di uno degli stabilimenti incriminati

Emergono nuovi particolari inquietanti nello scandalo “carne flaca” (carne debole) che sta facendo rapidamente il giro del mondo.

Secondo Mauricio Moscardi Grillo, l’investigatore che ha curato le indagini che hanno portato alla scoperta della sofisticazione più grande della storia brasiliana (come la hanno definita i media del paese), alcuni lotti della carne scaduta sono stati esportati in Europa. In particolare l’investigatore ha detto che quattro partite di carne contaminata da Salmonella della BRF (uno dei big coinvolti) sono stati fermati in Italia nel 2016, “ma nulla è stato fatto nei confronti della società”. L’allarme, da quanto risulta al Salvagente relativo a preparazioni a base di carne di tacchino, notificato dall’Italia al sistema di allerta europeo, dunque, è stato prontamente insabbiato in Brasile.

Nella sua decisione di autorizzare gli arresti, il giudice Marcos Josegrei da Silva ha detto che il ministero dell’Agricoltura brasiliano ha un coinvolgimento “sconcertante” in frode e la corruzione. “Il ministero è stato preso in ostaggio da un gruppo di individui che più volte hanno tradito i loro obblighi di servizio nei confronti della società”, ha scritto il giudice Silva.

“Carne fraca”, lo scandalo che ha choccato il Brasile

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Scandalo “carne fraca”. Ue, Corea e Cina chiudono alla carne brasiliana