Dei 25 milioni stanziati per il Fondo disturbi alimentari del governo Draghi non c’è neppure un centesimo nell’ultima legge di bilancio. Fine, insomma, del tentativo di identificare precocemente bulimia, anoressia e altri disturbi tra i ragazzi. Almeno 22mila persone lasciate a se stesse
Sparisce il Fondo per il contrasto dei disturbi dell’alimentazione e della nutrizione. Dei 25 milioni di euro, ripartiti tra le Regioni, che erano stati assegnati dal governo Draghi per finanziare le cure sul territorio di chi, tra i giovani soprattutto, soffre di bulimia, anoressia e alimentazione incontrollata non c’è neppure un centesimo nella legge di Bilancio 2024. Dunque senza interventi la certezza è che non vengano rinnovati i contratti a termine con gli operatori sanitari che intervenivano nelle strutture pubbliche. Educatori professionali, medici nutrizionisti, specialisti di Medicina interna e Pediatria, tecnici della riabilitazione psichiatrica, assistenti sociali, fisioterapisti e operatori della riabilitazione motoria rischiano di non essere più in grado di intercettare i casi ancora non gravi di disturbi alimentari tra i ragazzi azzerata. A meno che da qui a ottobre, quando finiranno le coperture decise dal precedente Fondo, non si faccia retromarcia.
Laura Dalla Ragione, direttrice della Rete Disturbi alimentari Usl 1 dell’Umbria e del Numero verde nazionale SOS Disturbi alimentari della Presidenza del Consiglio e dell’Istituto superiore di sanità spiega al Sole 24 Ore: “La cancellazione dei 25 milioni del Fondo per il contrasto ai Disturbi alimentari, dall’anoressia alla bulimia determinerà la chiusura di decine di ambulatori in tutta Italia se non si interverrà entro il 31 ottobre, scadenza della progettualità innescata in quest’ultimo biennio. Pazienti e famiglie saranno lasciati soli e costretti a lunghi viaggi per accedere alle cure. Parliamo di almeno 22mila persone da curare, specialmente in età evolutiva e per il 60% concentrati al Sud e nelle Isole. Sono i pazienti in carico nei servizi ambulatoriali e day hospital istituiti ex novo con il Fondo Dca”.
Il fondo Draghi aveva consentito di assumere poco meno di 800 professionisti con l’obiettivo di intercettare precocemente i casi di disturbi alimentari e di trattare chi ne soffre il più vicino possibile al territorio di residenza, il potenziamento dei punti di osservazione nei Pronto soccorso.
Un’emergenza, quella dei disturbi alimentari nei ragazzi, da sempre presente nelle nostre case ma particolarmente evidente dopo il periodo pandemico. E testimoniata da dati pubblici. Come quelli dell’indagine approfondita fatta tra settembre e novembre 2021 dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e dall’Istituto superiore di sanità. 90 esperti che hanno cercato di capire gli effetti del lock down sulla salute mentale dei minorenni. I risultati sono stati pubblicati a maggio 2022 e mostrano chiaramente una “emergenza della salute mentale” dovuta all’aumento continuo di richieste di aiuto, accessi al pronto soccorso e richieste di ospedalizzazione da parte di minori e famiglie (mamme in particolare) per l’esordio di patologie di natura neuropsichiatrica. I disturbi e i sintomi più frequentemente riportati per preadolescenti e gli adolescenti erano per l’appunto quelli del comportamento alimentare, seguiti dal tentato suicidio, l’autolesionismo, le alterazioni del ritmo sonno-veglia, il ritiro sociale, il mancato controllo degli impulsi.
Solo la punta di un iceberg come hanno testimoniato le osservazioni successive che avrebbero dovuto indurre a un potenziamento di quei fondi, definiti insufficienti dai più, non al loro azzeramento.
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