Il Lilial, fragranza vietata dal 2022 perché ritenuta tossica per la riproduzione è presente ancora in tanti profumi, creme e shampoo di vecchia formulazione ma ancora in circolazione. Come testimoniano i sequestri della Finanza. Nel libro del Salvagente la lista completa dei prodotti ritirati
È il più grande sequestro di cosmetici non conformi della storia italiana più recente. Eppure è passato quasi sotto silenzio. La presenza di Lilial, una fragranza vietata in Europa dal marzo 2022 perché ritenuta tossica per la riproduzione e dannosa quindi per il feto, ha prodotto una lunga serie di sequestri da parte della guardia di finanza che si è dovuta “sostituire” a chi doveva provvedere a ritirare dal commercio i prodotti non più vendibili.
La lista completa dei prodotti ritirati dal e comunicati dalle autorità italiane al sistema di allerta rapido europeo Rapex la abbiamo pubblicata (aggiornata al 14 dicembre, gli altri aggiornamenti continueremo a pubblicarli nel nostro sito) nel nuovo libro del Salvagente “Il caso del Lilial” in regalo agli abbonati Premium e in vendita dal 5 gennaio prossimo. Con una precisazione importante: i prodotti ritirati dal mercato presentano il Lilial nella formulazione: nel caso non fosse indicato perché il prodotto è di nuova formulazione, il cosmetico può essere usato tranquillamente.
Ma a chi spettava fare pulizia sugli scaffali? Qui parte lo scaricabarile sulla pelle dei consumatori. In questi mesi sul nostro sito abbiamo dato conto, giorno dopo giorno, dei prodotti – shampoo, deodoranti, creme, profumi, dopobarba e via elencando – “bloccati” dai finanzieri e notificati al Rapex, il sistema di allerta rapido europeo. È lì che abbiamo cominciato ad avere contezza della enormità del problema e puntualmente abbiamo informato i nostri lettori. Tuttavia non ci siamo accontentati di aggiornare la cronaca e l’elenco dei cosmetici ritirati, abbiamo anche chiesto alle associazioni dei produttori di cosmetici e a quelle dei commercianti cosa stessero facendo per tutelare i consumatori e smaltire in modo regolare i prodotti non più conformi. Le risposte che abbiamo ottenuto, come potrete leggere nel libro sono un classico dell’italianissima logica del “Non è mia competenza”.
Eppure di tempo per prendere provvedimenti ce n’è stato a sufficienza: da marzo 2022 questi prodotti sarebbero dovuti sparire dagli scaffali in quanto il Lilial indicato anche come Buthylfenil Methylpropional o BMHCA, potrebbe danneggiare il sistema riproduttivo, nuocere alla salute del feto e causare sensibilizzazione cutanea.
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Cosa serviva per risolvere questa situazione, senza impegnare decine di finanzieri e far passare quasi due anni dalla decisione precauzionale della Ue? Inutile dire che sarebbe stata necessaria una collaborazione più fattiva di Cosmetica Italia, l’associazione di categoria di Confindustria che rappresenta i produttori di settore, e Confcommercio, l’associazione che riunisce i commercianti (oltre che di Federfarma, la Federazione nazionale dei titolari di farmacia). Sarebbe bastato che si parlassero e trovassero il tempo e la voglia per far sparire dagli scaffali prodotti provatamente pericolosi per i consumatori.
Perché, come segnalano le operazioni delle Fiamme gialle, oltre che nei depositi, molti dei cosmetici sequestrati sono ancora sugli scaffali, pronti per essere venduti. Non solo. In alcuni casi la Finanza ha sequestrato shampoo, creme o deodoranti con etichette posticce che “censuravano” la presenza del Lilial. Per tutelare la salute pubblica serve l’impegno di tutti e soprattuto occorre fermare questo scaricabarile sulla pelle dei consumatori.
Che cos’è il Lilial e perché è tossico
Nel frattempo non si arresta l’allerta della presenza di Lilial, fragranza classificata come reprotossica e vietata come ingrediente nei cosmetici dal marzo 2022 (nome INCI: Buthylfenil Methylpropional o BMHCA), e proseguono i ritiri comunitari Rapex, il sistema di allerta rapido europeo.
La lista dei prodotti sequestrati dalla guardia di finanza italiana e segnalati al Rapex si allunga di giorno in giorno (qui gli ultimi sequestri).
I sequestri operati dalla Guardia di Finanza in tutta Italia e le relative notifiche al Rapex stanno passando sotto silenzio e per questo tanto i produttori – Cosmetica Italia – quanto i distributori – Federdistribuzione, Confcommercio e Federfarma – dovrebbero prendere una posizione netta, evitando di ignorare il problema.
Il motivo dei ritiri è sempre lo stesso: presenza del “BMHCA (Lilial, ndr) potrebbe danneggiare il sistema riproduttivo, può nuocere alla salute del feto e può causare sensibilizzazione cutanea”.
Attenzione: i prodotti ritirati dal mercato presentano questo ingrediente nella formulazione: nel caso non fosse indicato perché il prodotto è di nuova formulazione, il cosmetico può essere usato tranquillamente.