Disintossicarsi con un bicchiere la mattina di acqua tiepida e limone o applicando ai piedi, prima di dormire un cerotto giapponese. Sono solo due dei miti del detox che esaminiamo questa settimana. E che in qualche caso hanno delle basi scientifiche
Nel 1926 il sociologo polacco Malinowski provò a perimetrare il termine “mito” e chiarì che non nasce per soddisfare la scienza quanto per bisogni religiosi o morali e, in qualche modo, deve codificare la credenza, rafforzandola e salvaguardandola dalla razionalità. In altre parole, spesso il mito altro non è che una coperta di Linus che ci tranquillizza e a volte ci stimola. Quelli alimentari o legati alla nutrizione sono fra i più tenaci e diffusi perché coinvolgono la sfera del cibo che è democraticamente trasversale e trovano sempre uno spazio come argomento per aprire una breccia fra chi magari non si conosce. Purtroppo, i miti non sono sempre veritieri e la scienza, quando chiamata in causa, talvolta li ridimensiona, altre volte fornisce la copertura che li spiega in maniera razionale. Da questa settimana iniziamo ad esaminarne alcuni che giocano sul legittimo desiderio di disintossicarsi senza grandi sforzi.
Mi depuro la mattina con bicchiere di acqua appena tiepida e limone
VERO/FALSO Il nostro organismo di mattina è appena uscito da una fase di ricarica del metabolismo che è durata quanto il nostro riposo, dormire troppo poco non riesce a riportare la “batteria” al 100% per affrontare la nuova giornata. Un bicchiere di acqua ci riidrata e nello stesso tempo fa avviare anche l’intestino, con la diuresi “scarichiamo” i metaboliti accumulati nella notte e bevendo apportiamo una serie di sali minerali che abbiamo in parte perso durante il sonno. Aggiungere del succo di limone al bicchiere di acqua ci arricchisce di Vitamina C per circa 44 mg pari al 48% del nostro fabbisogno giornaliero, ma fornisce altre molecole. Un limone di solito contiene circa 1 g di acido citrico che contrasta la formazione di calcoli renali, 0,40 mg di sodio oltre a 28 mg di potassio e 0,04 mg di ferro pari al 50% del nostro fabbisogno quotidiano. Acqua e limone ci danno solo circa 1,2 kcal. Il succo di limone non acidifica, ma tende ad alcanizzare il nostro organismo contrastando l’effetto acido delle tante proteine presenti nelle diete chetogeniche o iperproteiche. Questo bicchiere di acqua e limone è un antiacido naturale e facilita la digestione oltre a essere rinfrescante, antisettico e diuretico. Inoltre aiuta il fegato a lavorare in modo più efficiente. Dunque può servire a molti, ma non a chi già soffre di acidità di stomaco oppure di alcune forme di reflusso esofageo e gastrite, perché attiva la pepsina gastrica che risalendo l’esofago lo irriterebbe ed è aggressivo sullo smalto dei denti. In conclusione, questo bicchiere mattutino di acqua e limone può creare qualche fastidioso disturbo, ma nel complesso è un semplice, economico e personalizzabile detox.
Io invece penso che bere acqua e limone è poco utile per partire la mattina
FALSO Questa abitudine favorisce l’idratazione e dando il via al transito intestinale permette di depurare l’organismo dalle scorie del lavoro “sporco” fatto durante la notte, ad esempio, dal fegato o dal rene. È bene che l’acqua non sia fredda per evitare di rallentare la fase digestiva che ci occorre per ricavare il massimo dei benefici dalla colazione mattutina. Può essere di aiuto arricchire questo bicchiere con miele, tarassaco o zenzero che sono degli incredibili aiutanti nel depurare l’organismo e contrastare tossine, scorie e sostanze indesiderate che si sono accumulate nella notte. La vitamina C per quanto siano circa 50 mg quelli introdotti, a cui vanno aggiunti quelli della frutta della colazione e di altre fonti, aiuta ad avere una pelle più luminosa, una maggiore elasticità, meno ritenzione idrica per la capacità di indurre diuresi e in generale una sensazione piacevole di energia pronta all’uso che di mattina porterà ad essere più inclini ad affrontare l’ennesimo incrocio del traffico.
Esistono dei cerotti per i piedi la sera che credo ci depurino dalle tossine notturne
FALSO Vincent van Gogh disse “Penso spesso che la notte è più viva e intensamente colorata del giorno”; pur essendo disprezzato in vita e soffrendo di disturbi mentali, questa frase del pittore fa capire che durante la notte non siamo metabolicamente inerti, non siamo come dice Ipponatte “sbattuti dalle onde” ma sintetizziamo sostanze, depuriamo il corpo dalle tossine, eliminiamo scorie. Tutto questo lavoro, necessario per affrontare il giorno dopo ricaricati e depurati, crea delle necessità da dovere valutare. In Giappone, sono stati creati dei cerotti, ad esempio, a base di un polimero biologico come la sporopollenina ottenuta da granuli di polline e contenente carotenoidi, fenoli e altre molecole attive, che rappresenta la matrice inerte dove aggiungere vari ingredienti come la Vitamina C o delle fibre vegetali, dei silicati come la tormalina che è usata anche come pietra semipreziosa a cui spesso sono aggiunti altri componenti. Fra quest’ultimi troviamo aceto di bambù o aceto di legno molto ricco di tannini, di polifenoli e sali minerali che viene usato anche come impregnante del legno, come insetticida naturale o come base per sali da bagno. I cerotti vanno applicati per la notte sulla pianta dei piedi e in sintonia con la tecnica del massaggio definita “riflessologia plantare”, si riattiva, stimola e si modula uno specifico organo del nostro organismo, tutti rappresentati nella pianta del piede. L’effetto voluto è che le tossine, le scorie, l’eccesso di acido urico e quant’altro non ci occorre sia letteralmente estratto dal piede e “sequestrato” da questi cerotti durante il sonno. Le analisi su questi cerotti utilizzati e nuovi, non hanno dimostrato una maggiore concentrazione di metalli e di tossine nel cerotto tenuto per la notte. Il colore più scuro che dovrebbe provare il loro funzionamento dimostra solo che le varie sostanze di cui è formato sono state a contatto con l’aria, con il sudore acido dei piedi e con una discreta temperatura di 36,5°C per una notte intera. Valutiamo che di notte il sudore è meno evidente, che la pelle dei piedi per la sua funzione è più spessa e che fegato e reni potrebbero appellarsi ad una invasione di competenze essendo loro gli organi che svolgono questa azione detossificante.
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I cerotti plantari sono del tutto inutili
FALSO Se è evidente che i benefici sono poco provati, di certo un effetto stimolante che possa ricordare la riflessologia plantare è possibile, così come si può dire che pur non avendo un effetto scientificamente provato di depurarci svolgono un ruolo molto importante di placebo. Chi li utilizza non è esposto ad alcun rischio, salvo che ci siano delle lesioni della pelle o delle irritazioni o magari delle reazioni allergiche a qualcuno dei componenti del cerotto. Gli utilizzatori spesso li considerano un gradevole sollievo per un sonno più rilassante e per sentirsi l’indomani più pronti ed energetici. Potrebbe esserci una alternativa poco esotica ma molto utile e certamente più economica (questi cerotti costano generalmente 1 euro l’uno). Un rilassante pediluvio di circa trenta minuti, con sali, acqua calda, con del bicarbonato, con un massaggio ai piedi, il tutto magari gustandosi un bel film oppure un piatto preferito. L’effetto finale ottenuto potrebbe essere molto soddisfacente, magari comparabile a quello dei cerotti e inoltre, si aumenta la frequenza dell’igiene dei piedi con costi più contenuti.
Conclusioni
Questi sono stati solo due esempi di un mito che può avere qualche base scientifica consolidata e quindi può essere accolto e darci quella sensazione di esserci voluti bene e di aver avuto attenzione al nostro organismo. Nel secondo caso non è mancante la parte che definiamo di coccole per noi stessi e la sensazione di avere cura del nostro organismo, le prove scientifiche non sono altrettanto solide e non confortano, ma come diceva Pino Daniele “ogni scarrafone è bell’a mamma soja” e se non ci sono pericoli per non usare i cerotti plantari si può solo scegliere liberamente.