Come funziona il voucher per lavoro occasionale 2023

VOUCHER LAVORO OCCASIONALE

Nel 2023 tornano i tanto contestati voucher per il lavoro occasionale: cosa sono e cosa prevede la nuova normativa. La specifica per il settore agricolo e i soggetti che possono essere retribuiti con questa modalità.

Non con poche polemiche, la legge di Bilancio 2023 ha riportato in auge i contratti telematici di lavoro, comunemente indicati come voucher di lavoro. Si tratta di una forma di pagamento tipica delle occupazioni occasionali, con i lavoratori che, in base a quanto previsto dalla legge 197-2022, ricevono in cambio della prestazione lavorativa dei tagliandi, o voucher, che dovranno poi essere convertiti in denaro in alcuni punti indicati. Come detto, la scelta di tornare a questa metodologia di pagamento non è piaciuta ai lavoratori e ai loro rappresentanti, con i sindacati che si sono espressi più volte in maniera contraria, senza però venire ascoltati dal governo.

I voucher per il lavoro occasionale

I lavoratori occasionali potranno dunque essere retribuiti in questo modo e l’Inps, nella circolare di istruzioni 6-2023, ha chiarito alcuni dettagli sulla misura. Ad essere modificate sono quasi tutte le prestazioni occasionali, ad eccezione del settore agricolo, per il quale è stato istituito un nuovo regime che verrà approfondito dall’Istituto nazionale di previdenza sociale in un successivo documento. Nel suo messaggio l’Inps ha anche chiarito che sono già attivi i lavori di implementazione della sua piattaforma telematica, al fine di renderla conforme alle modifiche previste dalla legge di Bilancio.

Ma quali sono le novità introdotte sui voucher per il lavoro occasionale nel 2023? Iniziamo subito col dire che l’intervento interessa nello specifico il settore agricolo e quello turistico, con le nuove disposizioni che elevano il limite massimo dei compensi che possono essere erogati da ciascun utilizzatore in un anno civile con riferimento alla totalità dei prestatori di servizio. Più nello specifico, si passa da 5mila a 10mila euro. A crescere sono anche le dimensioni delle aziende che possono usufruire di questo genere di prestazioni: gli utilizzatori potranno ricorrere a questo tipo di contratto anche se alle proprie dipendenze hanno 10 lavoratori a tempo indeterminato, anziché 5 come avveniva in precedenza. Ogni singolo lavoratore potrà invece ricevere, così come era già in passato, un compenso massimo di 5mila euro in voucher in un anno. E ancora, viene innalzato da 5mila a 10mila euro anche il limite che interessa il divieto di utilizzo della prestazione occasionale per chi occupa lavoratori subordinati a tempo indeterminato.

Come detto, i settori interessati dai voucher per il lavoro occasionale sono quello turistico e quello agricolo. Nel primo caso è opportuno ricordare che l’utilizzo di questo metodo di pagamento si estende anche alle alle prestazioni svolte nell’ambito di attività di discoteche, sale da ballo, night club e, più in generale, a quelle che rientrano nel codice ATECO 93.29.1. Per l’agricoltura, invece, sono state previste delle nuove disposizioni specifiche.

Le novità

Proviamo a sintetizzare le principali novità introdotte dalla legge di Bilancio 2023 per i voucher. L’art. 1 commi 342-354 va a modificare l’art 24 bis del d.l. 50 2017 (che ha istituito il   contratto di prestazione occasionale “Presto” per le aziende) nel seguente modo:

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  • arriva a 10mila euro, rispetto ai 5mila previsti in precedenza, il limite annuo per tutti gli utilizzatori del Libretto famiglia e del contratto di prestazione occasionale. Questo limite è rivolto, come intuibile, ai datori di lavoro;
  • il contratto di prestazione occasionale è riservato a quegli utilizzatori che hanno alle proprie dipendenze un numero massimo di dieci lavoratori subordinati a tempo indeterminato. In passato tale soglia era di 5 lavoratori, con i datori di lavoro che superato tale limite non potevano più pagare i propri lavoratori occasionali con i voucher. Nella circolare Inps n. 107/2017 e al paragrafo 3 del messaggio n. 2887/2017, vengono indicate le modalità di computo della media occupazionale;
  • è abrogato, in maniera parziale, il regime particolare previsto per le aziende alberghiere e le strutture ricettive del turismo. Quest’ultime possono ora acquistare delle prestazioni occasionali nei limiti  previsti per tutti gli altri utilizzatori e potranno utilizzare anche lavoratori non appartenenti alle categorie previste in precedenza;
  • i voucher possono essere utilizzati, sempre nel rispetto dei limiti economici, anche per le attività lavorative di natura occasionale svolte nell’ambito delle attività di discoteche, sale da ballo, night-club e simili (codice Ateco 2007 93.29.1).
  • non possono accedere al contratto di prestazione occasionale le imprese operanti nel settore agricoltura, con le stesse che potranno richiedere il rimborso delle somme eventualmente già versate e non ancora utilizzate.

Per rendere più chiare le modifiche apportate dall’ultima legge di Bilancio al funzionamento dei voucher, ricorriamo ad un esempio pratico. Immaginiamo un’azienda, con meno di 10 lavoratori subordinati a tempo indeterminato, che opera all’interno del settore turistico che decide di contrarre un contratto di lavoro occasionale con due soggetti distinti. Nel caso di specie l’azienda ha tutti i requisiti per poter applicare il contratto di prestazione occasionale e pagare i due nuovi lavoratori con i voucher. Portando all’estremo la situazione descritta, l’azienda potrà fornire ad entrambi i lavoratori occasionali un massimo di 5mila euro in un anno civile. In tale modo verranno rispettati sia i limiti imposti agli utilizzatori (di 10mila euro) che quelli per i singoli lavoratori (5mila euro).

La prestazione occasionale nel settore dell’agricoltura

Da quanto fin detto è emerso che nella legge di Bilancio 2023 viene riservata una disciplina speciale ai contratti di lavoro occasionali spesi nel settore dell’agricoltura. Questa disciplina è, al momento, in fase di test e lo sarà per tutto il prossimo biennio, al termine del quale verranno valutati gli impatti della misura sul settore e i risultati ottenuti. Si tratta, come noto, di un settore dove ancora molto spesso le aziende si avvalgono di collaboratori pagati poco e al nero, senza il minimo rispetto dei contratti nazionali collettivi del lavoro. C’è poi anche il fenomeno del caporalato che vede molti lavoratori, spesso stranieri, lavorare e vivere in condizioni molto precarie e senza le dovute accortezze in tema di sicurezza sul lavoro e diritto alla salute.

In base a quanto previsto dalla disciplina particolare per la prestazione occasionale nel settore agricolo della legge di Bilancio 2023, le aziende possono ricorrere a questa tipologia di contratto nel numero massimo 45 giornate lavorative effettive per ogni lavoratore. Il contratto in questione, inoltre, può avere una durata massima di 12 mesi. L’obiettivo dichiarato del governo Meloni con questa disciplina è quello di tutelare la continuità produttiva delle imprese agricole, favorendo allo stesso tempo anche il reperimento della manodopera necessaria per le attività stagionali. Nella normativa del settore agricolo vengono inoltre posti dei limiti e degli obblighi amministrativi che dovranno essere adempiuti. Entrando più nello specifico:

  • i lavoratori occasionali dell’agricoltura dovranno appartenere a specifiche categorie. Si tratta dei pensionati, dei disoccupati, dei percettori di ammortizzatori sociali o del reddito di cittadinanza, degli studenti  fino a 25 anni, dei detenuti ammessi al lavoro all’esterno;
  • i lavoratori occasionali dell’agricoltura non dovranno aver avuto un rapporto di lavoro subordinato nel settore nei tre anni precedenti (ad esclusione dei pensionati) e, prima di cominciare l’attività, dovranno consegnare al proprio datore di lavoro l’autocertificazione nella quale viene attestata la propria condizione soggettiva;
  • la retribuzione del lavoratore agricolo occasionale a tempo determinato dovrà seguire le regole dettate dai contratti collettivi nazionali e provinciali di lavoro. Il compenso ricevuto, in questo caso, è totalmente esente da qualsiasi imposizione fiscale, non incide sullo stato di disoccupazione  ed è cumulabile con qualsiasi tipologia di trattamento pensionistico;
  • il contratto di lavoro occasionale in agricoltura, come detto, potrà avere una durata massima di 12 mesi, con il limite di 45 giorni di effettivo lavoro per ogni lavoratore;
  • qualora dovesse essere superato il limite massimo delle 45 giornate lavorative effettive per ogni lavoratore, è previsto che il rapporto di lavoro occasionale si trasformi in un contratto a tempo indeterminato. Per il datore di lavoro sono inoltre previste delle sanzioni che vanno da 500 a 2.500 euro per ogni giornata di violazione o per la mancata comunicazione al centro per l’impiego;
  • i datori di lavoro del comparto agricolo hanno l’obbligo di comunicare tempestivamente al centro per l’impiego competente le creazioni di nuovi rapporti di lavoro.

Quanto valgono i voucher

Così come deciso dal governo di Giorgia Meloni, nel 2023 l’importo dei singoli voucher lavoro è pari a 10 euro all’ora lordi, ovvero circa 7,50 euro netti. Non ci sono, dunque, delle modifiche rispetto a quanto avveniva in passato con il voucher da 10 euro che rappresentava e rappresenta il compenso minimo di un’ora di prestazione di lavoro.