Il diritto alla parità di trattamento è garantito a tutti i cittadini europei che si trovano all’estero, e possono chiedere aiuto a qualsiasi consolato o ambasciata di un altro Stato membro Ue anche diverso dal loro. Ecco alcuni consigli e App su come viaggiare sicuri o come attivarsi in caso di crisi, detenzione, smarrimento documenti, disordini e altri problemi.
Uno degli obiettivi dell’Unione europea (Ue) moderna è quello di rafforzare la sua politica estera e di sicurezza comune. Per questo motivo con il Trattato di Amsterdam gli Stati membri avevano istituito la figura dell’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, il cosiddetto Mister Pesc. Un funzionario Ue che dirigeva questo ambito politico. Con il Trattato di Lisbona si è tentato un ulteriore passo avanti, introducendo la figura dell’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e la creazione di un Servizio europeo per l’azione esterna. L’attuale responsabile si chiama Josep Borrell.
Questi accordi prevedono un rafforzamento dell’azione comune europea sullo scenario internazionale, nei vari ambiti di politica e sicurezza estera. Ad esempio, la protezione consolare per i cittadini dell’Unione europea all’estero.
I cittadini europei all’estero
Il progetto di integrazione europea si costruisce su più livelli, che passano attraverso:
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- le politiche interne (garantire sicurezza, benessere e servizi a tutti i cittadini dei vari paesi membri che rinunciano a parte della loro singola sovranità per un bene comune)
- e le politiche estere (garantire protezione e diritti ai cittadini europei che viaggiano all’estero, soprattutto in quegli Stati dove spesso non sono garantiti i diritti umani e la sicurezza delle persone.
L’Unione europea ambisce in questo modo a essere anche modello di sviluppo civile oltre i confini comunitari.
Alcuni dati possono aiutarci a conoscere meglio questo movimento di persone che richiede adeguata protezione consolare:
- 90 milioni è il numero di viaggi che i cittadini europei ogni anno effettuano fuori dall’Unione europea;
- 4 sono i paesi terzi nei quali è presente l’ambasciata di tutti gli Stati Ue (Stati Uniti, Cina, India, Russia);
- 7 milioni sono i cittadini Ue che si recano o si trasferiscono in un posto in cui il loro paese non è rappresentato (questo è un dettaglio importante, perché in questi Stati i rischi aumentano).
Di cosa si occupa la protezione consolare per i cittadini Ue
Essere cittadini dell’Unione europea significa rivendicare il diritto di chiedere aiuto all’ambasciata o al consolato di un altro Stato membro qualora si abbia bisogno di assistenza al di fuori dell’Unione europea. Questo diritto dunque si basa su un principio di solidarietà tra Stati europei appartenenti all’Ue.
Un esempio:
Se un italiano venisse arrestato a seguito di una manifestazione di piazza contro la violenza sulle donne in Iran e detenuto, avrebbe il diritto di chiedere aiuto all’ambasciata o al consolato di un altro Stato membro europeo che si trova in quel paese extraeuropeo. Per esempio all’ambasciata francese di Teheran, capitale iraniana, dove ipoteticamente è stata esercitata la repressione da parte della polizia contro i manifestanti.
Il cittadino italiano e europeo del nostro esempio è tutelato dal diritto alla protezione consolare poiché non tutti gli Stati membri dell’Ue hanno un’ambasciata o un consolato in ogni paese terzo. In questo caso, ipotizziamo che non vi sia un’ambasciata italiana a Teheran, ma ce ve ne sia una francese. La Francia è membro Ue, quindi deve occuparsi del cittadino italiano in questione.
- In altre parole, gli Stati membri devono assistere i cittadini dell’Ue non rappresentati alle stesse condizioni dei propri cittadini.
- I cittadini dell’Ue hanno diritto a chiedere l’aiuto dell’ambasciata o del consolato di qualsiasi altro Stato membro dell’Unione.
Dunque, per protezione consolare si intende l’aiuto fornito da un paese ai suoi cittadini che vivono o viaggiano all’estero e hanno bisogno di assistenza, ad esempio in caso di:
- Arresto o detenzione;
- Incidente grave;
- Malattia grave o decesso;
- Catastrofi naturali o disordini politici;
- Smarrimento del passaporto o dei documenti di viaggio.
Cos’è il diritto alla parità di trattamento
La protezione consolare per tutti i cittadini dell’Ue che si trovano all’estero è fondata sul diritto alla parità di trattamento, uno dei diritti fondamentali dei cittadini europei sancito dall’articolo 20, paragrafo 2, lettera c), e dall’articolo 23 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea e dall’articolo 46 della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue.
Nell’aprile 2015 il Consiglio ha adottato nuove norme sulla protezione consolare dei cittadini dell’Ue non rappresentati che vivono o viaggiano al di fuori dei confini comunitari. Le nuove norme chiariscono:
- Quando e come i cittadini dell’Ue hanno il diritto di ricevere assistenza dalle ambasciate o dai consolati di altri paesi dell’Ue;
- In che modo i paesi dell’Ue dovrebbero coordinare la loro assistenza;
- Grazie a queste nuove norme i cittadini europei beneficiano di una migliore protezione consolare all’estero e la cooperazione tra autorità consolari è stata semplificata.
Cosa fare se un cittadino europeo smarrisce i documenti?
I documenti di viaggio provvisori costituiscono il tipo di assistenza fornito più di frequente ai cittadini al di fuori dell’Ue in luoghi in cui il loro paese di origine non ha un’ambasciata o un consolato.
Questi documenti sono rilasciati ai cittadini i cui passaporti o documenti d’identità sono stati smarriti, rubati o distrutti. Sono essenziali per contribuire al rimpatrio sicuro.
Già nel 1996 i paesi dell’Ue si erano accordati su un modello comune di documento di viaggio provvisorio dell’Ue. Su invito del Consiglio, nel maggio 2018 la Commissione ha proposto nuove norme volte ad aggiornare i documenti di viaggio provvisori dell’Ue e a renderli più sicuri.
Il 18 giugno 2019 il Consiglio ha adottato la direttiva su un documento di viaggio provvisorio dell’Ue. La direttiva aggiorna le norme, il modello e le caratteristiche di sicurezza del documento di viaggio provvisorio dell’UE e semplifica le formalità per i cittadini dell’Unione non rappresentati nei paesi terzi.
Cosa accade se mi arrestano fuori dall’Ue?
L’Ue e i suoi Stati membri possono portare avanti iniziative consolari congiunte se i diritti dei cittadini europei sono oggetto di costanti violazioni o se i cittadini si trovano confrontati a circostanze difficili all’estero.
Come per l’esempio di prima, si potrebbe ricorrere a un’iniziativa consolare per affrontare ulteriormente la questione dei cittadini dell’Ue che vivono in condizioni di detenzione molto precarie in alcuni paesi, privati dell’accesso al cibo o ai medicinali.
Facendo seguito alle iniziative consolari, l’Ue e i suoi Stati membri possono anche avviare un’iniziativa di cooperazione consolare, il cui obiettivo è proseguire le discussioni con le autorità dei paesi terzi per migliorare la situazione dei cittadini dell’Ue.
Come collaborano gli Stati membri europei?
Visto che non tutti gli Stati membri sono presenti in tutto il mondo, è fondamentale che essi collaborino per garantire che tutti i cittadini Ue che si trovano in difficoltà ricevano assistenza alle stesse condizioni.
La rete consolare degli Stati membri si riunisce nei paesi terzi per discutere di questioni di interesse comune riguardanti i cittadini dell’Ue che si trovano in tali paesi.
Il personale consolare degli Stati membri rappresentati nel paese in questione può incontrare la delegazione dell’Ue in preparazione alle situazioni di crisi, in particolare per elaborare un piano di emergenza congiunto.
Inoltre, i dipartimenti consolari e i centri di crisi degli Stati membri, come anche le delegazioni dell’Ue, usano una piattaforma online ai fini della condivisione di informazioni e della pianificazione di emergenza.
Esiste anche un Gruppo “Affari consolari” (Cocon) che è l’organismo del Consiglio competente per trattare questioni relative alla cooperazione consolare. Questo organismo pone l’accento sullo scambio di opinioni e sul coordinamento della cooperazione consolare con gli Stati membri dell’Ue e il servizio europeo per l’azione esterna (Seae) nei paesi terzi.
Queste politiche estere sono garantite da riunioni e aggiornamenti periodici del Cocon e da azioni di cooperazione internazionale. Ad esempio, l’Ue si riunisce periodicamente con gli Stati Uniti, il Canada e l’Australia per discutere di questioni di interesse comune e di cooperazione. La presidenza del Consiglio rappresenta l’Ue in occasione di queste riunioni.
Le discussioni sono incentrate su una serie di argomenti, tra cui:
- Preparazione alle crisi consolari e loro monitoraggio;
- Cooperazione in risposta alle crisi recenti;
- Iniziative consolari e iniziative di cooperazione consolare;
- Individuazione di possibili questioni di interesse reciproco;
- Condivisione delle informazioni.
Come posso chiedere aiuto se sono in difficoltà all’estero?
Se fossi un cittadino membro di uno Stato Ue e mi trovo all’estero, e mancasse la mia ambasciata o il consolato di riferimento del mio paese, dovrei cercare i contatti (reperibili online) di ambasciate e consolati di un altro paese Ue operanti nello Stato in cui mi trovo. Una volta contatti, dovranno garantire il mio diritto alla protezione consolare, per i casi sopra riportati. Ad esempio, se ho smarrito i documenti, dovranno fornirmi quelli provvisori.
I consigli per un viaggio sicuro
L’Ue consiglia ai suoi cittadini europei di adottare 3 semplici consigli prima di partire per uno Stato extraeuropeo.
- Verifica se nel paese che stai per visitare è presente un’ambasciata o un consolato del tuo Stato.
- Non ci sono ambasciate o consolati del tuo paese? Cerca online quelli di un altro Stato membro Ue.
- Una volta cercati, prendi nota dei contatti e numeri di telefono per qualsiasi occorrenza.
Il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale mette a disposizione dei cittadini italiani un portale, come indicato dall’Ue.
Su questo sito web potrete trovare App utili da scaricare, aggiornamenti in tempo reale dal mondo (notizie utili prima di partire per un paese in crisi), e una mappa interattiva del mondo con tutte le località e aree di sicure o di particolare cautela. Le zone sono indicate con dei pallini di diverso colore, a seconda della pericolosità e degli eventi aggiornati in tempo reale che possano mettere in pericolo la sicurezza dei cittadini.