Pasta Armando rompe il silenzio: “Controlliamo 400 pesticidi”

PASTA ARMANDO

L’azienda, dopo non aver risposto al nostro primo articolo, torna sui suoi passi e spiega al Salvagente: “Controlliamo e garantiamo l’assenza di circa 400 pesticidi nella nostra pasta Armando”. Una produzione “bio”? No perché il disciplinare di produzione ammette l’uso di una ventina di fitofarmaci ma il loro impiego è monitorato per non averne traccia nel prodotto finito

Pasta Armando, marchio del gruppo De Matteis Spa, ci ripensa e dopo aver “mancato” di rispondere alle nostre domande – Perché dichiarate zero residui sulle confezioni e comunicate sul vostro sito di controllare solo quelli “normalmente impiegati” nel grano duro con una lista di soli 33 principi attivi? – corre ai ripari e spiega al Salvagente: “Controlliamo e garantiamo l’assenza di circa 400 pesticidi”. Glifosato incluso. Un metodo di coltivazione e produzione frutto di un disciplinare interno che, a differenza del biologico, non vieta l’uso di alcuni pesticidi in campo – anzi: “Ne ammettiamo una ventina” – ma garantisce l’assenza attraverso il rispetto dei tempi di carenza, ovvero l’attento impiego in modo tale che quando la pianta è giunta a maturazione i residui del trattamento siano svaniti dai chicchi. Che restino sul terreno è tutta un’altra storia.

“Monitoriamo 400 sostanze”. Ma il sito dice altro

Ma partiamo dalla domanda che per giorni abbiamo cercato di porre ai responsabili del marchio alla quale l’azienda ha infine deciso di rispondere: “Vantate in etichetta il claim “Zero Residui” ma dichiarate di controllare e quindi di garantire lo zero tecnico su 33 sostanze “normalmente utilizzate per il grano duro”. Nelle regioni a principale vocazione, come Puglia e Campania, i fitosanitari ammessi sul grano duro nei Piani di Sviluppo Rurale superano però il numero di 60 principi attivi…”

Dopo un confronto telefonico con alcuni dirigenti del gruppo De Matteis, in sintesi ci rispondono: “L’azienda monitora e garantisce l’assenza dalla pasta Armando dei fitosanitari ammessi dal legislatore per la coltivazione e la conservazione del grano duro, come da Disciplinare di Coltivazione e Stoccaggio del grano duro della Filiera Armando. Monitoriamo circa 400 sostanze”.

E allora, ribattiamo noi, perché continuare sul vostro sito a parlare solo di monitoraggio “dei più diffusi prodotti fitosanitari” e di quelli “normalmente utilizzati nel grano duro” elencando solo 33 molecole?

Per logiche di trasparenza e semplificazione della comunicazione nei confronti del pubblico dei nostri consumatori – ci rispondono – sono state segnalate sul sito di Pasta Armando esclusivamente 33 sostanze. Nello specifico, i parametri oggetto di certificazione sono i residui fitosanitari/metaboliti, normalmente utilizzati per il grano duro e quindi attesi, ed eventuali metaboliti di derivazione ambientale-contaminazione di fondo che non possono essere esclusi tanto più in concomitanza con impianti promiscui. Quanto detto è suffragato da un archivio di dati storici, elemento imprescindibile per la valutazione del rischio”.

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L’azienda aggiunge: “La valutazione del rischio è oggetto di revisione periodica, che avviene ogni qualvolta vi siano degli elementi che possano determinare la necessità di un approfondimento e di una nuova analisi; quindi, a fronte di rischi emergenti o di aggiornamenti legislativi o di mutate esigenze, al fine di garantire l’efficacia del sistema e dei piani di autocontrollo”.

Non capiamo perché non riportare in bell’evidenza un impegno ben più ampio, quando sarebbe stato certamente più d’effetto spiegare “Monitoriamo circa 400 sostanze”. Ma tant’è.

Zero residui? Si lavora con i tempi di carenza in campo

Pasta Armando ha delle linee di prodotto biologico, ma la pasta in oggetto, quella che vanta in confezione il “Metodo Zero Residui di Pesticidi e Glifosato” non lo è come ci hanno spiegato i responsabili del gruppo durante la nostra intervista.

Una scelta legittima ci mancherebbe altro, ma che ci offre lo spunto per illuminare una fetta del mercato che – dalla pasta alle confetture fino ai minestroni – si colloca tra il bio e il convenzionale attraverso prodotti senza residui. Che vanno naturalmente raccontati e spiegati fino in fondo per quello che sono.

Test su 20 marchi di spaghetti: il 3 gennaio in edicola con il Salvagente.

Quanto alla pasta e ai residui di pesticidi (e non solo: dalla furosina al Don le sorprese non mancano) rinnoviamo a tutti i lettori l’appuntamento per il prossimo numero in edicola del Salvagente (martedì 3 gennaio) con il nostro test su 20 marchi di spaghetti: dai leader di mercato, ai brand della grande distribuzione fino ai marchi dei discount, abbiamo fatto una bella fotografia al piatto tipico dell’Italia a tavola. E ne racconteremo delle belle…