Il controllo condotto dall’Associazione nazionale degli apicoltori ha scoperto che una buona parte del miele ungherese venduto nei negozi non risponde agli standard di qualità e spesso viene spacciato per acacia il prodotto di altri fiori
Se è l’oste a dire che il proprio vino non è buono, beh non si può non credergli. Così, se a rendere noti i risultati poco tranquillizzanti di una serie di test di controllo sul miele ungherese è l’Associazione nazionale degli apicoltori, c’è da ritenere più che serio l’allarme. Il controllo ha rivelato che la maggior parte del miele venduto nei negozi non soddisfa gli standard di qualità e talvolta anche l’origine del miele è discutibile. Unica eccezione: il miele dei produttori locali che ha superato il test.
L’Associazione ha testato 116 mieli raccolti dai produttori e 47 campioni sono stati prelevati dagli scaffali dei supermercati e inviati ai laboratori. I risultati hanno rivelato che il miele dei produttori locali soddisfaceva i requisiti, ma la qualità della maggior parte del miele disponibile nei negozi non era garantita e la loro origine non era in linea con quanto dichiarato in etichetta.
È stato riscontrato che 28 dei 47 prodotti venduti nei negozi come miele di acacia, era di tutt’altra origine, secondo il portale di notizie Infostart, in particolare di facelia.
Péter Bross, presidente dell’associazione degli apicoltori, ha affermato che nella maggior parte dei casi in passato il miele veniva adulterato con lo zucchero, ed è per questo che i consumatori dovrebbero stare in guardia, poiché nei negozi possono acquistare zucchero molto più economico invece del finto miele. Oggi che le tecniche di laboratorio sono migliorate ed è possibile rilevare se lo zucchero proviene da piante monocotiledoni o dicotiledoni, gli adulteratori si sarebbero orientati sullo zucchero di patate.
L’Ungheria è uno dei maggiori produttori di miele dell’Unione Europea e ha una delle densità di api più alte, con 13 alveari per chilometro quadrato e il 60% delle 25-30.000 tonnellate di miele prodotte ogni anno vengono esportate.
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