Un lettore rimane senza linea per “problemi alla centralina”, come altri utenti di Nocera Inferiore, e non può lavorare. Chiede a Tiscali un risarcimento dei danni e l’operatore rifiuta. Quali sono i diritti in casi come questi? Ci aiuta Valentina Masciari di Konsumer Italia
Caro Salvagente, ho avuto un problema con Tiscali a cui ho chiesto rimborso per disservizi ricevendo risposta negativa. Lavoro in Commissione UE e per me è importante avere una buona connessione internet a casa quando sono in Italia. Ma necessito anche di una buona linea telefonica, perché quando non ci sono, mia madre anziana è sola. Vivo in provincia di Salerno ed ero cliente Tiscali dal giugno 2019. L’anno scorso, già da dicembre 2021 la connessione ha iniziato ad essere instabile. A gennaio la situazione è diventata insostenibile. Mancava anche la linea telefonica; ho fatto varie segnalazioni, ma risultano solo 4 documentate (perché aperte presso il sito web di tiscali), per le altre, inviavo la segnalazione tramite l’app ma non risulta nella pagina del mio profilo. Ho inviato varie foto, sta di fatto che per circa una decina di giorni la linea non c’è stata affatto. Si sono scusati dicendo che c’erano dei lavori a una centralina. Anche la mia vicina, cliente di Tiscali ha avuto lo stesso problema e molti altri utenti a Nocera Inferiore hanno avuto simili disagi. Alla fine ho deciso di cambiare gestore e mi sono rivolto a Tim. L’8 febbraio ho inviato tramite pec, un formale reclamo con richiesta rimborso danni per linea assente per 10 giorni ed intermittente per 20 giorni e una richiesta danni per 500 euro. Infatti ho potuto lavorare solo grazie alla mia rete del cellulare ma non ho potuto effettuare videochiamate. Normalmente, da contratto, dovevano almeno rimborsare l’abbonamento mensile ma non hanno mai risposto. Il 9 luglio ho inviato di nuovo il reclamo tramite pec e l’8 agosto ricevo la scarna risposta: “Gentile Cliente, in riscontro alla segnalazione in oggetto, siamo spiacenti di comunicarLe che la richiesta di risarcimento danni non può essere accolta in questa sede”. Senza alcuna giustificazione o riferimento contrattuale.
Ritengo l’atteggiamento di Tiscali assolutamente inaccettabile e vorrei ripresentare una richiesta di rimborso danni ma avrei bisogno di assistenza. Cosa fare?
Marco Tipaldi
Caro Marco, abbiamo chiesto un aiuto a Valentina Masciari, responsabile utenze dell’associazione dei consumatori Konsumer Italia e grande amica del nostro giornale. Ecco cosa ci ha risposto.
Dico subito che Tiscali ha sempre tempi molto lunghi di reazione per quanto riguarda le risposte ai reclami. Detto ciò, il signor Tipaldi ha certamente ragione a lamentarsi del disservizio subito. Ha fatto bene a documentare quello che sicuramente sarà stato un disservizio che avrà impattato sull’intera zona, visto che anche altre persone hanno lamentato la stessa anomalia.
In questa fase e anche eventualmente nella fase successiva e obbligatoria, cioè quella della conciliazione, si possono però richiedere solo indennizzi, stabiliti in base a quanto previsto dalle condizioni del contratto in essere e della Carta Servizi.
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente
Per questo motivo Tiscali risponde affermando che non può accogliere la richiesta, perché per un risarcimento danni, sarà necessario avviare un’azione giudiziale ma, sempre dopo aver esperito il tentativo di conciliazione.
In conclusione, il sig. Tibaldi, dovrà riformulare la sua contestazione, richiedendo gli indennizzi per il disservizio subito.
Questi indennizzi, per Tiscali, sono pari a € 2,50 al giorno, per i contratti consumer e, a € 5 per quelli business, sempre al giorno, e fino alla durata del disservizio.
Nel caso di più servizi attivi, quindi voce e dati, l’importo riconosciuto da Tiscali è di € 2,50, per entrambi.
Infine, l’importo massimo riconosciuto è pari a € 100,00,  per contratti consumer e, € 200,00 per quelli business.
Se poi, non ritenesse l’importo adeguato, avvierà la fase di conciliazione, magari paritetica, quindi direttamente con il gestore e infine, se anche da questa non trovasse soddisfazione, allora avvierà una fase giudiziale, nella quale richiederà il risarcimento de danni subiti, che dovrà sempre dimostrare.