Antibiotico-resistenza, ecco la lista dei farmaci che non si possono usare negli allevamenti

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Trentasette principi attivi tra antibiotici, antivirali e antiprotozoari non potranno più essere utilizzati per curare gli animali ma saranno destinati esclusivamente all’uso umano. Gli stati Ue hanno messo a punto la lista per cercare di porre un freno al fenomeno dell’antibiotico-resistenza

Gli Stati membri dell’UE hanno raggiunto l’accordo sulla lista di farmaci da destinare solo all’uso umano escludendo quello animale: si tratta di 37 principi attivi che potranno essere utilizzati solo per curare le infezioni degli esseri umani e non potranno più comparire nella composizione di medicinali veterinari. Nella lista compare il molnupiravir, l’antivirale autorizzato per combattere l’infezione Sars Cov-2 ma anche il nitazoxanide e molti altri.

Un elenco unico nel suo genere

“L’elenco votato, il primo del suo genere nell’Ue e una pietra miliare a livello mondiale, rappresenta un importante passo avanti nel nostro approccio politico ‘Unione della Salute’ per contenere l’antibiotico-resistenza”, ha dichiarato la commissaria europea alla Salute e alla sicurezza alimentare, Stella Kyriakides. Ma il percorso di questo provvedimento ha incontrato molti ostacoli come il dissenso dei deputati socialisti, di sinistra ed ecologisti (S&D, Left e Greens) che avrebbero voluto un elenco più ampio considerando quello presentato come un favore ai veterinari.

I veterinari italiani contrari

Anche in casa nostra il provvedimento ha incontrato non poche resistenze “inspiegabili” per dirla con le parole di Enrico Moriconi, medico veterinario nonché garante degli animali del Piemonte che abbiamo intervistato qui: le due associazioni di categoria dei veterinari, Anmvi e Fnovi, fin dal primo momento si sono dette, infatti, contrarie alla mozione di risoluzione (poi votata) perché – a detta loro – avrebbe significato privare gli animali di farmaci salvavita.

L’elenco

Quel che è certo – spiegava Moriconi – è che l’antibiotico-resistenza va arginata. ed è proprio questo l’effetto che a lungo termine dovrebbe avere il provvedimento. L’elenco raggiunto è suddiviso in tre gruppi: antibiotici, antivirali e antiprotozoari. La lista, contenuta in una bozza trapelata ad aprile scorso, è consultabile qui. Le sostanze elencate non potranno più essere utilizzabili nei medicinali veterinari e nei mangimi medicati. Sarà vietato inoltre l’utilizzo veterinario di medicinali per uso umano che contengono uno degli antimicrobici che figurano in elenco. E’ prevista una revisione periodica dell’elenco, da aggiornare in base all’evoluzione delle malattie e delle evidenze scientifiche sull’antimicrobico-resistenza.