Si ritorna a parlare di Sudan IV, il colorante cancerogeno usato per dare più colore all’olio di palma, proprio nel momento in cui l’industria alimentare è costretta a farne uso. Il 30% dell’olio di palma ghanese, infatti, è risultato (ancora) contaminato dal colorante
Proprio nel momento in cui l’industria alimentare è costretta ad usare l’olio di palma a causa della difficoltà di approvvigionarsi di quello di girasole proveniente per lo più dall’Ucraina, ritorna a farsi vivo l’allarme Sudan IV, il colorante genotossico e potenzialmente cancerogeno, usato per dare una certa tonalità a solventi, cere, oli e lucido per scarpe e anche all’olio di palma.
Nell’ambito delle attività di controllo, la Food and drug administration ha scoperto che circa il 30% degli oli di palma sul mercato ghanese è risultato contaminato dal colorante. Non un fatto nuovo. Già nel 2015 percentuali più alte (vicino al 90%) avevano costretto l’Agenzia statunitense a consigliare ai consumatori di non usare l’olio di palma senza, tuttavia, vietare all’industria alimentare di usarlo.
Cos’è l’olio di palma
L’olio di palma è l’olio vegetale più utilizzato. Siamo abituati a leggerlo tra gli ingredienti della Nutella ma molte altre aziende alimentari, sollecitate da un’azione dal basso che considera l’olio di palma non sicuro per la salute, lo hanno eliminato dalle loro ricette.
Nel 2016, infatti, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha pubblicato un documento che indica come i processi di raffinazione sviluppino nell’olio di palma sostanze potenzialmente cancerogene, in percentuali da 6 a 10 volte superiori rispetto ad altri oli vegetali.
Cos’è il Sudan IV
Il colorante Sudan IV è una sostanza chimica utilizzata nella produzione di tessuti, pelle, plastica, carta, capelli, oli minerali, cere e cosmetici e non deve essere ingerito. La tossicità e l’uso illegale di Sudan IV come additivi alimentari sono fortemente vietati dalla Food and Drugs Authority e da altri organismi internazionali nel Codex Alimentarius Fao/Oms.
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Nonostante non ci siano più dubbi circa la tossicità del colorante, i produttori e i commercianti del Ghana continuano a usarlo come potenziatore nell’olio di palma. Il rischio (non remoto) è che possa arrivare anche in Europa: nonostante il Ghana non sia tra i principali esportatori di olio di palma in Europa, la maggiore richiesta potrebbe aprire le porte anche a quel mercato.