Numerosi incidenti gravi e perfino la morte di un bambino piccolo, cinque anni ancora non compiuti. È la ragione che ha spinto le autorità sanitarie francesi a mettere in guardia i genitori dalle perle d’acqua, quei piccoli confetti molto utilizzati in estate per idratare le piante in vaso. Composte da un idrogel che si gonfia a contatto con l’acqua e in grado di assorbire fino a 400 volte il proprio peso, le perle d’acqua rilasciano gradualmente il contenuto alle piante e per questa ragione sono assai utili a chi non ha un impianto di innaffiamento per i vasi del proprio balcone.
Ma le loro piccole dimensioni e i colori accesi sono anche di sicuro appeal sui bambini, che potrebbero confonderli con le caramelle.
Come tutti i piccoli oggetti, le palline d’acqua rappresentano un rischio di soffocamento per i bambini più piccoli. Possono anche causare ostruzione intestinale: una volta ingeriti, infatti, proprio per la particolare caratteristica di aumentare notevolmente di dimensioni poche ore dop, possono diventare potenzialmente fatali in assenza di cure mediche.
L’Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria francese (l’Anses), proprio in relazione agli incidenti che ha monitorato, ha appena lanciato un nuovo allarme sulle perle d’acqua (o perle), basato in particolare sul suo rapporto di studio di tossicovigilanza pubblicato lo scorso maggio.
“Poiché i casi di ingestione sono in aumento”, ha scritto ANSES in una nota, “stiamo avvisando i genitori e gli operatori sanitari e ricordando loro l’importanza di tenere questi oggetti fuori dalla loro portata, che non sono né caramelle né giocattoli”. Il messaggio della Repressione delle frodi (DGCCRF), della Direzione generale della sanità (DGS) e dell’Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria (Anses) è chiaro. Le perle o le perle d’acqua non devono essere lasciate alla portata dei bambini.
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E, in caso di ingestione anche sospetta, le autorità raccomandano di chiamare immediatamente il centro antiveleni più vicino.
I vari rischi associati alle perle d’acqua – commentano le associazioni dei consumatori transalpine – sono raramente menzionati dai venditori. Alcuni spiegano persino nella descrizione dei loro prodotti che non esiste “nessun problema di sicurezza”, o li presentano come giocattoli.
La DGCCRF ha avvertito che organizzerà richiami “nel caso in cui perle d’acqua non conformi e pericolose vengano identificate come accessori per giocattoli”.