Caro Salvagente, vi spiego la mia disavventura con l’agenzia di viaggi Pertur di San Benedetto del Tronto. Mi sono recato in agenzia per prenotate una delle crociere Msc, la Fantasia, e ho rilasciato un acconto con pagamento carta di credito senza aver nessuna ricevuta.
Quando mi sono recato per saldare importo finale, il titolare mi esplicita che non sarà possibile scendere a terra autonomamente e che quindi si potranno fare solo le escursioni organizzate dalla compagnia. Si tratta di una misura inaccettabile dal momento che:
1) non è stata comunicata per tempo prima del completamento del processo di prenotazione (avendo prima una simile informazione non avrei comprato i biglietti); al momento non ho firmato nessun documento di acquisto della crociera.
2) si tratta di fatto di un notevole aumento della spesa del costo della crociera, ancora più sgradevole in quanto non palese, considerando che al seguito ho mia figlia neonata di 1 mese.
Per l’annullamento mi chiedono la firma del contratto e il saldo finale, senza contare che a causa della sua negligenza non usufruirò della crociera.
Posso richiedere l’annullamento e il rimborso totale visto che non è dovuto a una mia mancanza?
Valter Cittadini
Le crociere sono pacchetti turistici e quindi assoggettate alla relativa disciplina legislativa del Codice del Turismo. E il Codice prevede l’obbligatorietà della forma scritta per il contratto; cosa che l’agenzia non ha fatto compiendo così la prima violazione.
La seconda violazione consiste nell’omessa informazione in quanto ai sensi dell’art. 34, prima della conclusione del contratto devono obbligatoriamente essere fornite, anche per iscritto, una serie di informazioni, in modo chiaro e preciso, tra le quali rientrano, senza ombra di dubbio, quelle non fornite al lettore.
Visto quindi che le diverse modalità non indicate al momento dell’acquisto della crociera e del pagamento a mezzo carta di credito dell’acconto, nulla può reclamare oggi l’agenzia. Infatti, ai sensi del successivo articolo 35 se il venditore non ha ottemperato agli obblighi in materia di informazione sui costi aggiuntivi il viaggiatore non è tenuto al pagamento di tali costi.
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Senza considerare il divieto di cui all’art. 37 di fornire informazioni ingannevoli sulle modalità del servizio offerto, sul prezzo e sugli altri elementi del contratto qualunque sia il mezzo mediante il quale dette informazioni vengono comunicate al viaggiatore.
Infine vale anche quanto previsto dal codice civile in virtù del quale il contratto deve osservare i canoni di correttezza e buona fede contrattuale.
Consiglierei quindi al consumatore di contestare i fatti per iscritto secondo quanto sopra indicato inviando la lettera anche a Msc oltre che all’agenzia, invitandoli al rimborso del prezzo pagato e al risarcimento del danno da vacanza rovinata.