Nei forum dei proprietari di auto a metano e al telefono delle associazioni consumatori da alcune settimane arrivano sempre più lamentele sui costi esosi e inaspettati delle revisioni per le bombole. “Procedure visive che prevedono lo smontaggio delle bombole dove non previsto dalla norma generale, uffici della Motorizzazione che obbligano allo smontaggio delle bombole dove non è previsto dalla procedura della Casa, e, come ciliegina sulla torta: costi duplicati per l’utenza nel migliore dei casi rispetto alle precedenti procedure che prevedevano la prova idraulica” scrive il portale metanoauto.com. La denuncia di Federconsumatori spiega dettagliatamente cosa succede e dove si trova l’inghippo: “Chi è in possesso di autovetture Opel Zafira Tourer ecoM con bombole in composito di IV tipo sa che sono soggette ad una prima revisione dopo 4 anni e successivamente dopo 2 anni. Tali bombole in base al Regolamento Europeo Ece Onu R110“, continua l’associazione dei consumatori, “hanno un periodo di esercizio e di funzionamento di anni 20, senza bisogno di smontaggio e sostituzione, ma con semplice procedura di “riqualificazione periodica” di tipo visivo”.
Revisioni a peso d’ora
Il problema è che alcuni consumatori hanno constatato che in fase di revisione visiva le targhette delle bombole non erano visibili e quindi l’autofficina interessata ha dovuto provvedere allo smontaggio delle stesse. “Questa operazione ha comportato un aumento di costo, dove a fronte delle 30 euro indicate da Opel alle varie autofficine, gli utenti hanno dovuto pagare dai 100 ai 400 Euro, una vera speculazione!” accusa Federconsumatori. Uno dei malcapitati, Federico Martellino, racconta: “Al telefono, l’Opel mi ha risposto dicendo che all’acquisto dell’auto gli acquirenti erano a conoscenza della necessità di smontare le bombole, ma quando gli ho mostrato che, a pagina 33 del libretto di manutenzione garanzia Opel, si evince che il serbatoio dell’impianto a metano soddisfa i requisiti ECE- E110, si sono ammutoliti“.
“Interessate anche Citroen, Volkswagen e Mercedes”
Martellino aggiunge altri due punti, secondo lui importanti: “Evidentemente su pressione delle Officine, Opel ha modificato il manuale di revisione (presente sul Portale dell’Automobilista), prevedendo la possibilità di smontaggio se richiesta dall’ispettore. E neppure si stanno mobilitando per fare in modo da fornire quantomeno la copia delle etichette originarie, da poter applicare correttamente durante la prima revisione, per cui tra due anni ci sarà lo stesso problema”. Secondo Federconsumatori, questa situazione negativa non riguarda solo Opel ma anche possessori di autovetture Citroen, Volkswagen e Mercedes: Opel, dopo molti reclami, avrebbe iniziato a chiamare le autofficine per sapere i prezzi che le stesse applicano per le revisioni. “Chiediamo a Opel a Citroen ed a Mercedes – dichiara l’associazione dei consumatori – di trovare una equa soluzione che non comporti un costo così oneroso per i cittadini. Rivolgiamo la stessa richiesta anche al gruppo Volkswagen, sapendo benissimo che questa casa automobilistica non ha dimostrato sino ad oggi “grande sensibilità” verso i possessori di suoi automezzi”.