
Nella presentazione a Parlamento al governo della relazione annuale, l’Arera conferma che il passaggio al sistema centrato sul mercato libero per luce e gas non ha favorito gli italiani, che restano inoltre tra i paesi Ue che pagano bollette più salate a causa delle imposte
Nella presentazione a Parlamento al governo della Relazione annuale, l’Arera conferma che il passaggio al sistema centrato sul mercato libero per luce e gas non ha favorito gli italiani, che restano inoltre tra i paesi Ue che pagano bollette più salate a causa delle imposte.
Luce: diminuisce il costo ma sempre sopra la media Ue
Nel 2024 in 10 paesi europei i prezzi medi dell’elettricità per i clienti domestici sono aumentati, in 17 sono diminuiti (Italia -8%, Lussemburgo -33%. In Italia, le misure straordinarie 2022-2023 sono andate esaurendosi con il ripristino delle aliquote Iva ordinarie sul gas e con il progressivo ritorno alle condizioni ordinarie dei bonus sociali, sia in termini di platea dei beneficiari sia di contributi integrativi. Nonostante le forti differenze tra i singoli Paesi, il prezzo medio ponderato nell’Area euro è rimasto sostanzialmente invariato mentre l’Italia è tra i Paesi che hanno sperimentato la riduzione maggiore dei prezzi lordi dell’energia elettrica per i clienti domestici che sono scesi 38,64 a 35,7 c€/kWh. Eppure, nel confronto con i principali Paesi di riferimento, i prezzi più alti si confermano quelli pagati dalle famiglie tedesche (41,13 c€/kWh), seguite da quelle italiane (35,70 c€/kWh). Stessa classifica per i prezzi netti, cioè senza oneri e imposte, che in Italia risultano del 14% superiori alla media dell’Area euro (25,92 c€/kWh vs 22,73 c€/kWh) nonostante le riduzioni registrate sia dalla componente energia(-21%) sia dai costi di rete. I prezzi finali pagati dalle famiglie italiane, infatti, continuano a essere penalizzati dalle componenti di oneri, imposte e tasse il cui incremento del 28% ha annullato le riduzioni registrate dalla componente energia e dai costi di rete.
Il peso delle imposte
Nel confronto internazionale, la componente fiscale italiana risulta essere la più elevata, superiore a quella della Francia (+51%), della Spagna (+36%), e della media dell’Area euro (+18%). Il 2024 il settore elettrico è stato caratterizzato dall’avvio, a partire dal 1° luglio, del Servizio a tutele graduali per i clienti domestici non vulnerabili. In termini percentuali, i punti domestici serviti nel mercato libero sono saliti al 76,3%, quelli serviti in maggior tutela sono scesi a 18,2% e quelli nel servizio a tutele graduali sono il 5,5%.
Mercato libero ancora poco conveniente
Sul fronte dei prezzi, i clienti domestici hanno pagato mediamente un prezzo più basso per la componente energia. Nonostante queste riduzioni, dopo la parentesi del 2022, il mercato libero presenta nuovamente valori superiori al servizio di maggior tutela, per tutte le classi di consumo. Al 1° gennaio 2025, il prezzo dell’energia elettrica per un consumatore domestico (vulnerabile) residente in maggior tutela, con consumi annui di 2.000 kWh e 3 kW di potenza, è pari a 31,28 c€/kWh al lordo delle imposte mentre per il Servizio a tutele graduali questi valori sono pari a 24,81 c€/kWh.
Gas: sale il prezzo
Il 2024 è stato caratterizzato, anche per il settore della vendita del gas, dalla fine del Servizio di tutela gas per i clienti domestici non vulnerabili che dal 1° gennaio sono transitati nel mercato libero. In quest’anno, il prezzo medio del gas naturale (comprensivo di imposte e oneri) per i consumatori domestici in Italia è salito del 15,1% nel 2024 raggiungendo i 13,1 centesimi di euro al kWh, con tariffe superiori del 5,3% rispetto alla media dell’area euro (-8,3% nel 2023). Se si considera la materia energia gli italiani pagano di meno solo nella classe di consumi più bassi (-6,2%).
L’aumento è sostanzialmente riconducibile a due fattori: la crescita dei costi di rete e, soprattutto, quella della componente fiscale. Nel 2024, infatti, sono esauriti gli effetti degli interventi governativi che avevano stabilito la riduzione dell’IVA al 5% e l’azzeramento temporaneo degli oneri di sistema che aveva, di fatto, annullato l’impatto di questi ultimi sul prezzo del gas.
Sportello per il consumatore: 21 milioni di euro recuperati dalla conciliazione
Nel 2024, il call center dello Sportello ha ricevuto 1.122.521 chiamate in orario di servizio. In linea con gli anni precedenti, il 97% delle chiamate ha interessato i settori dell’energia elettrica e del gas e il bonus sociale resta la tematica più ricorrente scendendo però al 42% dei contatti (era il 67% nel 2023). Nel 2023 è di circa 21 milioni di euro la “compensation”, ossia il corrispettivo economico ottenuto dai clienti o utenti finali mediante l’accordo di conciliazione (sotto forma di valore recuperato anche rispetto al valore della controversia oppure di rimborsi, indennizzi, ricalcolo di fatturazioni errate, rinuncia a spese e interessi moratori ecc.).