Airbag Takata che scoppiano con il caldo: nuovo allarme per Citroën (e non solo)

AIRBAG TAKATA

Un’esplosione legata alle alte temperature riaccende l’allarme sicurezza su milioni di auto con airbag difettosi. E il governo francese ora blocca tutte le auto che non lo hanno ancora sostituito

Un nuovo tragico incidente rilancia i timori sui noti airbag difettosi prodotti da Takata: l’11 giugno scorso, a Reims, nel nord della Francia, una donna ha perso la vita dopo l’esplosione dell’airbag della sua Citroën C3. A renderlo noto è stata la Cellula Investigativa di Radio France. La tragedia ha destato tale preoccupazione da spingere il ministro dei Trasporti francese, Philippe Tabarot, a ordinare il fermo immediato di tutte le Citroën C3 e DS3 ancora in attesa di sostituzione dell’airbag.

Secondo quanto ricostruito, l’esplosione dell’airbag – causata dal malfunzionamento della capsula di gas che lo attiva – sarebbe stata favorita dalle alte temperature. Un fenomeno già tristemente noto: in passato lo stesso difetto aveva provocato almeno 18 morti, di cui 17 nei territori d’oltremare francesi e uno nel sud-ovest del paese. L’episodio di Reims è il primo a verificarsi nel nord della Francia.

Il richiamo ritardato al nord

Il gruppo Stellantis, che controlla Citroën, aveva avviato un primo richiamo nel maggio 2024 per i veicoli del sud della Francia, zona considerata a maggiore rischio per via del clima più caldo e umido. Solo a inizio 2025, con un ritardo di otto mesi, l’allarme è stato esteso alla metà nord del paese, chiedendo a 250.000 automobilisti di cessare immediatamente l’uso delle loro C3 e DS3.

Una scelta molto contestata, anche dalla rivista francese 60 Millions de Consommateurs, che già un anno fa segnalava come il clima del nord non fosse affatto immune a temperature elevate. Proprio come in questi giorni: Parigi si prepara a superare i 35°C e, come è evidente, anche chi vive al nord può recarsi al sud con la propria auto.

Rischio anche in Italia?

Il problema non riguarda solo la Citroën o la Francia. Gli airbag Takata sono stati montati per anni su milioni di veicoli in tutto il mondo, inclusa l’Italia. Tra le marche coinvolte figurano BMW, Volkswagen, Skoda, Opel, Nissan, Ford, Honda, oltre alla stessa Citroën. In molti casi, le case automobilistiche hanno avviato richiami, ma l’informazione ai consumatori si è spesso rivelata carente o inefficace. E così i tempi di intervento per le sostituzioni.

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Nel caso dell’incidente di Reims, la conducente non aveva ricevuto alcuna comunicazione di richiamo. Un fatto gravissimo, che solleva interrogativi sul funzionamento del sistema di notifica e sulla sicurezza dei consumatori.

Scheda tecnica – Marchi e modelli con airbag Takata a rischio

Ecco alcune delle principali case automobilistiche e modelli coinvolti nei richiami globali legati agli airbag difettosi:

Marca Modelli coinvolti (esempi indicativi)
Citroën C3, DS3
BMW Serie 1, Serie 3, X1, X3
Volkswagen Golf, Passat, Polo, Tiguan
Skoda Fabia, Octavia, Superb
Opel Corsa, Astra, Zafira
Nissan Micra, Note, Qashqai
Ford Fiesta, Focus, Mondeo
Honda Jazz, Civic, CR-V
Mazda Mazda2, Mazda3, Mazda6
Toyota Yaris, Corolla, RAV4

Altri casi sotto accusa in Europa

Non solo Stellantis e Citroën, come dicevamo, sono finite sotto accusa: in Francia, l’associazione di consumatori UFC‑Que Choisir ha presentato il 19 maggio un esposto contro BMW, Mercedes, Toyota e Volkswagen, puntando il dito sulle pratiche “ingannevoli” e sulla “messa in pericolo deliberata della vita”. La denuncia arriva dopo un decesso causato da un airbag difettoso in Guadalupa alla fine di marzo, a bordo di un veicolo Toyota. Secondo UFC‑Que Choisir, le case automobilistiche avrebbero reagito solo sotto pressione mediatica, con comunicazioni tardive, incomplete e poco trasparenti. Alcuni produttori avrebbero continuato a montare tali dispositivi fino al 2017–2020, nonostante il rischio fosse già noto.

Class action italiana contro Stellantis, PSA e Citroën

Anche in Italia il caso non resta confinato: il 14 aprile scorso, il Tribunale di Torino ha autorizzato una class action promossa da Confconsumatori contro Stellantis, PSA e Citroën, per veicoli Citroën C3 e DS3 immatricolati tra il 2009 e il 2019. I consumatori chiedono responsabilità, risarcimenti e tutela per anni di rischio e disagi: dalle difficoltà nel ricevere la lettera di richiamo, ai lunghi tempi per la sostituzione dell’airbag, fino all’uso forzato di veicoli potenzialmente pericolosi. I dettagli e la modalità di adesione sono disponibili sul sito di Il Salvagente e presso Confconsumatori.