Antibiotico-resistenza: Trump licenzia i veterinari e accontenta le lobby degli allevatori

TRUMP DAZI ANTIBIOTICO-RESISTENZA

140 licenziamenti dei dipendenti della Food and drug administration, in buona parte impiegati nella lotta all’antibiotico-resistenza e all’uso di farmaci negli allevamenti. Trump accontenta la lobby della carne a stelle e strisce

Tutto torna. Dopo aver costretto l’Oms a prendere impegni vaghi sulla riduzione dell’uso di antibiotici negli allevamenti, le lobby della carne statunitense hanno trovato un grande alleato in Donald Trump. E il recente licenziamento di oltre 140 dipendenti della Food and Drug Administration (FDA), molti dei quali veterinari impegnati nella lotta contro la resistenza antimicrobica, dimostra quale sia il ruolo dell’amministrazione Usa nel minare seriamente gli sforzi globali per ridurre l’antibioticoresistenza. L’allarme, lanciato in un dettagliato reportage di Natasha Gilbert per US Right to Know, riapre la discussione sul ruolo delle lobby americane nella gestione di una delle crisi sanitarie più minacciose: quella di non poter contare sulle cure di una classe indispensabile di farmaci.

Non servono, licenziabili

Secondo quanto riportato da Gilbert, dal 1° aprile scorso l’amministrazione Trump ha avviato una massiccia ristrutturazione del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS), che ha portato al licenziamento anche di figure chiave della FDA come Tristan Colonius, capo veterinario del Centro per la Medicina Veterinaria (CVM). Questi licenziamenti hanno colpito direttamente il personale che si occupava di antibiotico-resistenza, con la conseguenza immediata di compromettere progetti cruciali per ridurre l’utilizzo di antimicrobici negli animali da allevamento.

Questo nuovo sviluppo conferma quanto già denunciato dal Salvagente nel settembre 2024, quando durante un summit delle Nazioni Unite sulla resistenza antimicrobica, proprio gli Stati Uniti si erano opposti con forza a fissare obiettivi quantitativi per la riduzione dell’uso di antibiotici negli allevamenti intensivi. Le lobby agricole americane avevano fatto pressioni decisive per bloccare qualsiasi impegno numerico vincolante, temendo un impatto negativo sul business dell’industria della carne, altamente dipendente dall’uso preventivo e sistematico di antibiotici.

Una bomba a orologeria

Oggi, con il licenziamento del personale FDA impegnato nella resistenza antimicrobica, la situazione appare ulteriormente compromessa. “Sembra meno probabile che mai che si possano compiere progressi su questa bomba a orologeria sotto l’attuale amministrazione”, ha dichiarato Delcianna Winders, direttrice dell’Animal Law and Policy Institute della Vermont Law and Graduate School.

Preoccupa anche la recente nomina di Timothy Schell, ex dirigente della società farmaceutica veterinaria Elanco Animal Health, a direttore ad interim del CVM. “È difficile prendere sul serio l’idea che la FDA limiterà l’uso di antibiotici nominando un ex lobbista di un’azienda farmaceutica come principale regolatore”, ha sottolineato Andrew deCoriolis, direttore esecutivo di Farm Forward, organizzazione che si batte contro gli allevamenti intensivi.

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Il mercato responsabile di 1,14 milioni di morti

Negli Stati Uniti ogni anno vengono venduti più antibiotici destinati agli animali che agli esseri umani, spesso impiegati preventivamente per compensare le cattive condizioni igieniche degli allevamenti industriali. Questa pratica alimenta una crisi sanitaria globale, con la resistenza antimicrobica responsabile di 1,14 milioni di morti in un solo anno.

Nonostante gli Stati Uniti abbiano ufficialmente aderito a un impegno generale delle Nazioni Unite per ridurre l’uso di antibiotici entro il 2030, il mancato accordo su obiettivi specifici, denunciato dal Salvagente, e ora i recenti licenziamenti della FDA, rischiano di svuotare di significato tali impegni.

Organizzazioni di interesse pubblico continuano a chiedere interventi urgenti. Una coalizione di gruppi, coordinata da Keep Antibiotics Working, ha inviato una lettera al segretario del Dipartimento della Salute Robert F. Kennedy Jr. chiedendo un immediato stop all’uso routinario di antibiotici negli allevamenti intensivi, oltre all’introduzione di obiettivi nazionali di riduzione.

“Misure concrete per tracciare e ridurre l’abuso di antibiotici nella produzione alimentare sono essenziali per proteggere la salute pubblica e garantire la sicurezza della nostra catena alimentare”, ha dichiarato Sameer Patel, direttore del programma Antibiotic Stewardship presso l’Ann and Robert H. Lurie Children’s Hospital di Chicago.