
In Francia, la Ong Bloom e l’associazione dei consumatori Foodwatch portano dal giudice Carrefour per non aver fatto abbastanza per limitare la presenza di mercurio nel suo tonno in scatola
In Francia, la Ong Bloom e l’associazione dei consumatori Foodwatch portano dal giudice Carrefour per non aver fatto abbastanza per limitare la presenza di mercurio nel suo tonno in scatola.
Il rapporto
Il rapporto delle due associazioni accusa la catena: “Con i suoi 92 miliardi di euro di fatturato, 305.000 dipendenti e 40 paesi in cui opera, il marchio Carrefour è soggetto alla legge francese sul dovere di vigilanza, che lo obbliga a prevenire gli attacchi alla salute delle persone, ai diritti umani e all’ambiente legati alle sue attività e a quelle dei suoi fornitori”.
Il limite massimo
Come riporta 60 millions de consommateurs, dopo due diffide nel novembre 2023 e nell’aprile 2024, secondo l’accusa, “Carrefour non proibisce metodi di pesca distruttivi nelle sue forniture, non ha adottato un limite massimo di mercurio per proteggere la salute dei consumatori e il marchio non è inoltre in grado di dimostrare che i prodotti in scatola che vende siano esenti da violazioni dei diritti umani”.
La denuncia del 2024
Bloom aveva già denunciato, nell’ottobre 2024, l’onnipresenza del metilmercurio , un metallo pesante tossico per il sistema nervoso, nel tonno in scatola. Delle trenta scatolette di tonno acquistate in Francia e analizzate dalla Ong, tre superavano la soglia regolamentare di 1 mg di mercurio/kg applicata al tonno (standard da due a tre volte superiore a quello di altre specie di pesci).
Il tonno è diventato “pesante”: i marchi con livelli di mercurio elevato