Quasi un campione su cinque è stato pescato con irregolarità nei controlli tedeschi. Molto peggio di quanto ha trovato il test del Salvagente sul miele venduto in Italia. Qui a preoccupare sono le tracce di pesticidi killer delle api
Negli ultimi cinque anni, le analisi sulla qualità del miele tedesco hanno rivelato numerose irregolarità. Un prodotto su cinque analizzati, secondo quanto dichiarato dalla ministra dell’Ambiente Katrin Eder (Verdi), rispondendo a un’interrogazione parlamentare della deputata Lisa-Marie Jeckel (Freie Wähler), non era adatto al consumo o aveva un’etichettatura scorretta e in qualche caso ingannevole, tanto da costringere le autorità di Berlino a rafforzare i controlli.
Vista da questa parte del confine, la situazione in Germania appare ben più grave di quella registrata in Italia dalle analisi del numero in edicola del Salvagente. Su 14 millefiori
portati in laboratorio dal Salvagente, infatti, solo in un caso abbiamo registrato una non conformità ai livelli di legge. I prodotti in vendita in Italia, insomma, appaiono molto più puliti di quelli sugli scaffali tedeschi. Quello che il rapporto del ministero dell’Ambiente del Bundesregierung non dice, purtroppo, è l’invadenza di pesticidi nel prodotto delle api.
Dai laboratori utilizzati dal Salvagente la situazione su questo fronte non sembra tranquillizzante, dato che anche sul prodotto italiano, ben più pulito di quello tedesco, non mancano le presenze di pesticidi. E, particolare inquietante, abbondano le tracce di neonicotinoidi, i fitofarmaci che hanno l’effetto, oramai provato, di uccidere le api o disorientarle di fatto decimando le colonie. Sono ancora troppe le sostanze killer delle api, purtroppo, consentite nel nostro paese.
In Germania 1 miele su 5 è irregolare
Tornando alle analisi tedesche, negli ultimi cinque anni, le autorità di controllo alimentare della Renania-Palatinato hanno analizzato 746 campioni di miele. I risultati hanno destato preoccupazione: ben 135 campioni, pari a circa il 18% del totale, sono stati contestati per violazioni relative all’etichettatura e alla presentazione ingannevole. In alcuni casi, il miele analizzato è risultato non idoneo al consumo.
La ministra dell’Ambiente Katrin Eder ha dichiarato che, oltre a richiami e disposizioni correttive, in diversi casi è stata coinvolta la procura. Tuttavia, non sono emersi legami tra le frodi nel settore del miele e la criminalità organizzata.
Tra le misure adottate, è stata inflitta una multa e un prodotto è stato ritirato dal commercio al dettaglio. Le autorità ribadiscono l’importanza di controlli rigorosi per garantire la sicurezza alimentare e la trasparenza nei confronti dei consumatori.
A livello europeo, l’Associazione tedesca degli apicoltori ha lanciato il progetto HarmHoney, volto a contrastare le frodi nel miele attraverso metodi di analisi armonizzati e standard di verifica unificati. Il progetto coinvolge diverse istituzioni di ricerca europee con l’obiettivo di garantire controlli più accurati e affidabili sulla qualità del miele in commercio.
Nuove regole Ue per il miele
Per tutelare i consumatori e contrastare le frodi, l’Unione Europea ha recentemente introdotto nuove norme sulla produzione e l’etichettatura del miele. Secondo la nuova regolamentazione, nelle miscele di miele dovranno essere indicati i paesi di origine e la rispettiva percentuale di miele contenuta.
In base alla normativa vigente, gli operatori del settore alimentare sono responsabili del rispetto delle norme in tutte le fasi della produzione, trasformazione e distribuzione. Le autorità di controllo sono chiamate a verificare che i prodotti rispettino i requisiti di qualità e sicurezza stabiliti dall’Ue.