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Sui social circola insistentemente un titolo accattivante: “Perché dovete assolutamente evitare di mangiare il pane congelato e scongelato: la risposta che conoscono in pochi”. L’effetto è sicuro, in questi casi, incuriosire i consumatori. Ma la realtà…
Da qualche tempo, in particolar modo sui social, circola insistentemente un titolo accattivante: “Perché dovete assolutamente evitare di mangiare il pane congelato e scongelato: la risposta che conoscono in pochi”. L’effetto è sicuro, in questi casi, incuriosire i consumatori. E così è, a giudicare dalla quantità di reazioni che circondano questo articolo.
D’altronde lo “scoop” ha mosso anche la nostra attenzione. Il Salvagente ha deciso di vederci chiaro leggendo tutte le motivazioni che sconsiglierebbero di congelare il pane.
Alcune sono abbastanza banali, tra queste il fatto che il sapore non è esattamente quello del pane appena sfornato e che, se non si cura bene l’igiene in frigorifero si potrebbe correre qualche rischio.
Due motivi elencati in questi articoli (ce ne sono diversi, anche se tutti fanno riferimento in sostanza allo stesso testo) sono più ostici e vanno chiariti.
Modifiche nella struttura dell’amido: l’amido presente nel pane può subire processi di retrogradazione, rendendo il prodotto meno digeribile.
È questa la prima sibillina minaccia alla tranquillità del consumatore. Possibile?
Lo abbiamo chiesto al nostro tecnologo preferito: Dario Vista che cura per il Salvagente la rubrica “Il nutrizionista”. “La retrogradazione dell’amido – ci ha spiegato Vista – è alla base del processo di invecchiamento del pane; l’amido tende a tornare alla sua struttura originaria perché l’acqua migra verso l’esterno, lasciando svolgere al cuore del prodotto i fenomeni di retrogradazione”.
Dunque il timore è fondato? Niente affatto, spiega Dario Vista: “La retrogradazione dell’amido non avviene nel pane congelato perché l’acqua viene ‘bloccata’ allo stato di ghiaccio”.
IL RICONGELAMENTO AUMENTA IL RISCHIO DI FORMAZIONE DI SOSTANZE TOSSICHE. PUÒ FAVORIRE LA CREAZIONE DI COMPOSTI DANNOSI, COME LA CARBOSSIMETILCELLULOSA, COMUNEMENTE UTILIZZATA NEI PANI INDUSTRIALI PER MIGLIORARNE LA CONSISTENZA.
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