Nuovi Ogm nei campi bio, il certificatore Icea risponde alla richiesta di chiarimenti

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L’organismo di controllo Icea che certifica come bio l’azienda agricola Stuard di Parma, dove si sperimenteranno i nuovi Ogm, risponde al mail bombing promosso da Cambiare il Campo chiarendo la sua posizione

L’organismo di controllo Icea che certifica come bio l’azienda agricola Stuard di Parma, dove si sperimenteranno i nuovi Ogm, risponde al mail bombing promosso da Cambiare il Campo chiarendo la sua posizione. La storia era stata raccontata dal Salvagente lo scorso dicembre.

L’Università di Verona e il Crea hanno chiesto e, in un caso ricevuto già, l’autorizzazione per la sperimentazione in campo aperto di Ngt, nei terreni di due aziende che coltivano biologico a Verona e Parma.  Si tratta dell’azienda Stuard di Parma e dell’azienda Vititaly di Padova. La prima è solo in parte biologica, la seconda invece è interamente certificata bio. Stuard, in particolare, è certificata come bio da uno dei più importanti organismi di controllo di settore in Italia, Icea. Dopo settimane di richieste via mail da parte di cittadini (anche il Salvagente aveva chiesto, senza ottenere risposte, un commento a Icea), l’organismo di controllo ha pubblicato una nota a riguardo, pur senza mai nominare l’azienda Stuard.

Icea: “Controlli rigorosi”

“Con riferimento alle recenti notizie apparse sulla stampa – scrive Icea – in merito ad una sperimentazione relativa agli Ntg, che sarebbe condotta da aziende operanti nel biologico, Icea precisa che, in qualità di organismo di certificazione per l’agricoltura biologica, attua controlli rigorosi per garantire la massima trasparenza e il rispetto dei principi fondamentali del biologico, anche con riferimento agli organismi ottenuti mediante mutagenesi ed a tutti gli obblighi previsti dalla direttiva europea sugli Ogm”. In questo contesto, continua la nota, “Icea si adopera per far rispettare agli operatori propri controllati il divieto di uso di tutte le Nuove tecniche genomiche nel biologico, in linea con il vigente quadro normativo, implementando così, per quanto di propria competenza, le necessarie tutele per una produzione biologica priva di Ogm. Il nostro impegno continuo è volto a proteggere l’integrità del biologico attraverso controlli efficaci e procedure trasparenti, nell’interesse di tutti gli operatori del settore e dei consumatori”.

Crocevia: “Ma non basta a fermare le sperimentazioni. E il mondo del bio che fa?”

Alla nota risponde Francesco Paniè, responsabile comunicazione del centro Crocevia:Riteniamo importante che Icea ricordi pubblicamente l’incompatibilità fra biologico e Ogm, ma limitarsi a questo non basterà a fermare le sperimentazioni di realtà come l’azienda sperimentale Stuard di Parma”. Solo qualche anno fa, continua Paniè, “avremmo visto una reazione politica del mondo bio molto più forte di quella che attualmente si manifesta. Forse si sta perdendo la percezione del fatto che una deregolamentazione di nuovi Ogm sarebbe nientemeno che la fine del settore, e che per scongiurarla occorre una mobilitazione permanente, capillare e diffusa di tutte le organizzazioni del biologico. Un ruolo che oggi viene giocato per lo più dalle organizzazioni contadine e della società civile. La buona notizia è che sono abbastanza forti da farsi sentire”.

“La sperimentazione non è neutra, ma al servizio di un progetto politico”

Secondo Crocevia, la sperimentazione in campo non va osservata semplicemente come un normale e legittimo esperimento scientifico, e “bisogna uscire dalla concezione secondo cui la scienza opera al di fuori della società. Può apparire filosofico, ma è un tema drammaticamente concreto”. La scienza che promuove gli Ogm nasce e si sviluppa dentro un contesto sociale e all’interno di relazioni economiche e di potere molto evidenti. “La sperimentazione non è un passaggio neutro, ma lo step intermedio di un processo ben determinato, che ha come obiettivo l’abbattimento di tracciabilità, etichettatura e valutazione del rischio di organismi manipolati in laboratorio e coperti da brevetto industriale” ragiona Paniè, secondo cui “gli scienziati che propongono le sperimentazioni partecipano a questo progetto politico: lo dimostrano gli eventi pubblici che organizzano per inaugurare i campi sperimentali di Ogm, a cui invitano soggetti come la Coldiretti, o esponenti politici che li hanno favoriti alleggerendo le procedure di test. Per questo è legittimo e urgente opporsi a questi esperimenti, per evitare di arrivare a una deregolamentazione dei prodotti finali che renderà impossibile ogni altro tipo di agricoltura”.