La Commissione europea ha confermato la proposta dell’Efsa di non autorizzare 8 sostanze utilizzate dall’industria alimentare per conferire il sapore di affumicato. Gli aromi in questione sono collegati a gravi effetti genotossici per l’uomo
In Europa non sarà più permesso l’utilizzo di otto aromatizzanti di affumicatura comuni nell’industria alimentare. La Commissione europea, infatti, ha confermato la proposta di non autorizzazione di queste sostanze, avanzata dall’Efsa qualche mese fa.
Gli aromi in questione, considerati a rischio per la salute a causa di possibili effetti genotossici, ovvero capaci di danneggiare il Dna e aumentare il rischio di cancro, sono i seguenti: SF-001 “proFagus Smoke R714” (denominato anche “Scansmoke PB 1110”), SF-002 “Zesti Smoke Code 10, SF-003 “Smoke Concentration 809045”, SF-004 “Scansmoke SEF7525”, SF-005 “SmokeEx C-10”, SF-006 “SmokEz Enviro-23”, SF-008 “proFagus Smoke R709”, SF-009 “Fumokomp Conc.” (denominato anche “Fumokomp”). Le sostanze SF-007 e SF-010 sono vietate già dal 1° gennaio 2024, mentre per gli altri 8 aromi ci sarà un periodo di eliminazione graduale durante il quale l’industria dovrà trovare un’alternativa.
Il rischio dell’affumicatura
Come ha dimostrato una ricerca dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare, pubblicata lo scorso novembre, tali aromi che producono il caratteristico sapore affumicato sono stati collegati a gravi effetti genotossici, in grado di danneggiare le cellule umane. L’Efsa non ha indagato sulla quantità di aromi che dovrebbe essere consumata per provocare il cancro, ma ha affermato che un divieto generale eviterebbe “scenari peggiori”.
“A seguito di ampie discussioni con gli Stati membri, il regolamento stabilisce diversi periodi di eliminazione graduale per dare tempo ai produttori e agli operatori di adattarsi alle nuove norme – si legge in una nota della Commissione Europea – Se utilizzati in sostituzione dell’affumicatura tradizionale (ad esempio per prosciutti, pesce, formaggi), il periodo di eliminazione graduale è di 5 anni. Per gli usi in cui viene aggiunto l’aroma di affumicatura per un sapore extra (ad esempio per zuppe, patatine, salse), il periodo di eliminazione è di 2 anni. Il regolamento sarà adottato formalmente dalla Commissione nelle prossime settimane, per entrare in vigore entro questa primavera”.
Rischi noti da almeno 4 anni
A questi additivi il Salvagente aveva dedicato già nel 2020 un interessante approfondimento di Dario Vista.
Già all’epoca il nostro tecnologo anticipava che “Con il passare del tempo e il progredire della ricerca scientifica, sono state scoperte, purtroppo, anche delle conseguenze negative derivanti da questa tecnica. Gli idrocarburi policiclici aromatici – quelli sprigionati dalle sigarette per intenderci – sono purtroppo tra le sostanze rilasciate all’interno del cibo affumicato. Oltre a questi anche particelle sottili, derivanti dalla combustione, si rinvengono nel cibo sottoposto ad affumicatura”.
Perché continuare a usarli allora? Vista spiegava: “Vengono così progettati impianti che, tramite condensazione, filtrano il fumo prima che esso raggiunga l’alimento, ma non tutte le molecole tossiche vengono trattenute e poi, in aggiunta, come avviene sovente nell’industria, ci si scontra con il fattore economico, che ha un peso molto importante in questa tecnologia”.
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