Glifosato in 4 prodotti, pesticidi vietati e anche alcaloidi provenienti da piante velenose in altri vasetti. Quanto hanno trovato i laboratori nel miele ha fatto scalpore in Svizzera. Ecco i prodotti che hanno mostrato un carico eccessivo di veleni
Per un unico cucchiaio di miele, le api volano circa 1.600 volte e visitano circa 80.000 fiori. Succhiano il nettare e lo consegnano nell’alveare. Se nel loro viaggio, però, incontrano colture irrorate di pesticidi bottinano e consegnano tutto all’alveare: nettare e veleni.
E inevitabilmente troveremo traccia di tutto questo anche nel miele che consumiamo.
Il test svizzero su 14 mieli
Che si tratti di un’eventualità per nulla rara lo dimostra un test appena uscito per la rivista svizzera dei consumatori Gesundheitstipp, che ha analizzato 14 prodotti comuni nei supermercati in terra elvetica, alcuni dei quali conosciuti anche da noi: come il miele bio Demeter, quello (convenzionale e bio) della catena Migros, uno di Alnatura, così come vasetti di Langnese, Lidl e un miele di Aldi certificato Fairtrade (il Grandessa).
La prima brutta notizia è che il glifosato è stato trovato nei miele di Aldi, Denner, Lidl e Langnese. Su questo erbicida, il Salvagente ha scritto molte pagine, citando le ricerche di molti scienziati indipendenti che mettono in luce la pericolosità anche a dosi consentite e ha realizzato perfino un podcast (lo trovate qui).
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In Svizzera, un chilo di miele non deve contenere più di 0,05 milligrammi di glifosato. Il miele Grandessa di Aldi – fanno notare i nostri colleghi svizzeri – conteneva quasi 0,04 mg, quindi si avvicinava al valore massimo.
Residui di trattamenti tossici
Nelle linee premium costose Migros Sélection, il laboratorio ha trovato prodotti di degradazione dell’Amitraz. Il veleno dovrebbe combattere gli acari Varroa, che si riproducono nelle celle del miele delle api. Secondo l’istituto di ricerca Agroscope, i parassiti uccidono colonie di api infestate in uno a tre anni.
In Svizzera, l’uso di Amitraz è però vietato. Motivo: la sostanza danneggia il sistema nervoso umano ed è tossica per la vita acquatica per lungo tempo. Lo stesso vale per i prodotti di degradazione. I mieli di Migros Sélection provengono dalla Spagna, dove Amitraz è autorizzato per il trattamento delle api.
Perfino tracce di piante tossiche
Il miele M-Budget della Migros, poi, conteneva grandi quantità di alcaloidi pirrolizidinici. Questi veleni sono prodotti da diverse piante e dunque vengono dalla bottinatura in campi che non dovrebbero essere vicini agli alveari.
Coloro che consumano regolarmente piccole quantità di questi alcaloidi possono, secondo l’Agenzia austriaca per la salute e la sicurezza alimentare, sviluppare il cancro. L’assunzione regolare in dosi più elevate porta, secondo l’agenzia, a danni al fegato.
Secondo l’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi, i consumatori non dovrebbero assumere più di 0,007 microgrammi di alcaloidi pirrolizidinici per chilo di peso corporeo al giorno. Per un bambino di 6 anni con un peso di 20 chili, questo significa 1,4 microgrammi di veleno vegetale al giorno. Un singolo cucchiaio di miele M-Budget contiene già due terzi della quantità massima consigliata.
La scelta sicura
Il test offre però delle interessanti alternative ai tanti amanti del miele che non mancano neppure in terra elvetica: “Chi cerca miele senza pesticidi dovrebbe scegliere prodotti bio o Demeter” concludono gli autori della ricerca sulla base dei dati ottenuti.
E spiegano che gli apicoltori che producono miele bio o a marchio Demeter devono scegliere i loro siti in modo che le api possano visitare il maggior numero possibile di piante bio. L’area entro 3 chilometri deve consistere almeno per il 50 percento di aree bio o piante selvatiche. Inoltre, devono mantenere le loro api in modo naturale. Ad esempio, non devono rendere le regine delle api incapaci di volare accorciando loro le ali.