Gli effetti “collaterali” della caccia: l’avvelenamento da piombo degli uccelli (e non solo)

CACCIA PALLINI DI PIOMBO

Una ricerca appena pubblicata dall’Istituto spagnolo di valutazione ambientale e ricerca sull’acqua mostra come l’uso di munizioni al piombo ha un impatto devastante sugli uccelli terrestri, comprese le aquile, con gravi conseguenze sull’ambiente e sulla catena alimentare.

 

L’avvelenamento da piombo, una minaccia già nota per gli uccelli acquatici nelle zone umide, emerge ora con forza anche nel contesto degli ecosistemi terrestri, portando grave preoccupazione per la biodiversità e la salute umana. Un recente studio condotto in Spagna rivela che l’uso di munizioni al piombo ha un impatto devastante sugli uccelli terrestri, con gravi conseguenze sull’ambiente e sulla catena alimentare.

Secondo la ricerca condotta dall’Istituto spagnolo di Valutazione Ambientale e Ricerca sull’Acqua (IDAEA-CSIC) e dall’Istituto per la Ricerca sulla Selvaggina (IREC-CSIC-UCLM), in collaborazione con la Società spagnola di Ornitologia (SEO Bird/Life), l’avvelenamento da piombo colpisce tutti gli uccelli selvatici, generando inquinamento del suolo, dell’acqua e delle piante. Il rapporto evidenzia in particolare gli effetti subletali e letali che questa contaminazione provoca negli uccelli granivori e rapaci, con ripercussioni sulla dinamica delle loro popolazioni.

L’avvelenamento da piombo è stato identificato come una minaccia significativa per la biodiversità, con prove sempre più evidenti che indicano l’ingestione di pallini di piombo da parte di specie come pernici, colombi, e rapaci.

L’avvelenamento da piombo pericoloso quanto la caccia

L’ingestione di pallini di piombo è stata rilevata in quattro specie di uccelli granivori in Spagna, con prevalenze comprese tra il 3,9% e il 9,3%. In tre di esse (pernice rossa, pernice moruna e colomba selvatica), le concentrazioni rilevate nel fegato possono essere letali. In studi sperimentali e di campo sulla pernice rossa sono stati osservati effetti negativi sulla dimensione della covata, sulla qualità dello sperma, sulla risposta immunitaria, sulla mineralizzazione ossea, sulla colorazione dei tegumenti e sulle difese antiossidanti. L’uso di pallini nella caccia minore e di proiettili di piombo nella caccia maggiore è la principale causa di avvelenamento da piombo negli uccelli rapaci. L’ingestione di pallini di piombo o livelli elevati di piombo nei tessuti è stata rilevata in 20 specie di uccelli rapaci in Spagna. In 12 di queste specie le concentrazioni rilevate in alcuni individui possono essere letali. Le prevalenze di avvelenamento letale sono superiori al 10% in tre (avvoltoio comune, aquila reale e astore) e l’incidenza giornaliera di esposizione nell’avvoltoio comune è del 3,2-3,3%. Questo porta non solo a gravi problemi di salute per gli uccelli stessi, ma anche all’inquinamento della carne di caccia destinata al consumo umano.

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Un problema anche per l’uomo

Le evidenze raccolte durante lo studio mostrano che le concentrazioni di piombo rilevate nei tessuti degli uccelli sono spesso letali o causano gravi danni alla salute riproduttiva, fisiologica e immunologica. Inoltre, si stima che la mortalità causata dall’ingestione di munizioni al piombo possa ridurre le popolazioni di uccelli rapaci al di sotto del livello di sostenibilità, con un impatto particolarmente grave sull’aquila reale, una delle specie più colpite.

Uno degli aspetti più preoccupanti è che questo problema non riguarda solo gli uccelli, ma anche gli esseri umani. Un’altra ricerca ha evidenziato che la carne di cacciagione contenente piombo può superare i limiti stabiliti dall’Unione Europea per la sicurezza alimentare, rappresentando quindi un serio rischio per la salute umana.

In Italia nessun ripensamento

E se in Spagna l’Idaea dipinge una situazione preoccupante c’è solo da immaginare cosa accada in Italia, dove l’uso del piombo nelle cartucce è molto diffuso. Tanto da spingere la Commissione Europea a decidere pochi giorni fa di avviare una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per non aver rispettato la Direttiva Uccelli e il Regolamento Reach. La Direttiva Uccelli mira a proteggere tutte le specie di uccelli selvatici presenti in natura nell’UE e i loro habitat, mentre il regolamento Reach limita l’uso di pallini contenenti piombo nelle zone umide per proteggere gli uccelli acquatici, l’ambiente e la salute umana. La Commissione ha riscontrato che diversi atti legislativi italiani non sono conformi alla legislazione dell’UE, violando la Direttiva Uccelli e le restrizioni sull’uso del piombo negli spari.