Mutui tassi record: 200mila famiglie saltano rate per aumento degli interessi

MUTUI

Attesa per domani la decisione della Bce. Intanto Bankitalia registra tassi in aumento al 4,72%, il massimo dal 2009. Indagine di Facile: “A causa dell’innalzamento dei saggi di interesse, quasi 200mila famiglie con un mutuo variabile non sono riuscite a rimborsare una o più rate nell’ultimo anno”. Come accedere al Fondo per “congelare” le rate

Mentre Bankitalia registra l’aumento record dei tassi per i mutui variabili sottoscritti ad ottobre – si sono collocati al 4,7% dal 4,65% di settembre, il record dal 2009 – domani è attesa la nuova decisione della Bce sui saggi di interesse. Un nuovo rialzo non sembra all’ordine del giorno, vista l’ultima decisione di lasciare invariati il costo del denaro che però è ai massimi da diversi anni a questa parte.

Proprio le decisioni monetarie della Lagarde ha provocato l’inasprimento delle difficoltà dei mutuatari italiani. Secondo un’indagine commissionata dal portale di comparazione Facile.it a mUp Research e Norstat* ha messo in luce come, proprio a causa dell’aumento dei tassi, quasi 200mila famiglie italiane con un mutuo a tasso variabile non siano riuscite a rimborsare una o più rate nell’ultimo anno.

Il dato va letto alla luce degli aumenti che hanno colpito i mutui variabili; considerando un finanziamento medio*, da gennaio 2022 ad oggi le rate sono cresciute fino al 65%, con un aggravio complessivo di oltre 3.100 euro.

Se gli analisti prevedevano un’inversione di tendenza per la seconda metà del 2024, la buona notizia è che, alla luce dei dati positivi sull’inflazione, questa potrebbe accadere prima del previsto, tanto è vero che, secondo i Futures sull’Euribor (aggiornati al 4 dicembre), l’indice potrebbe scendere già da marzo 2024, passando dall’attuale 3,95% al 3,68%, per chiudere l’anno al 2,68% a dicembre 2024. Se ciò avvenisse, la rata del mutuo medio presa in esame passerebbe dai 750 euro attuali ai 731 euro di marzo 2024, per poi arrivare a dicembre 2024 a 660 euro.

Le prossime mosse della Bce saranno quindi determinanti per migliaia di famiglie poiché la platea di italiani in difficoltà potrebbe crescere ulteriormente; sempre secondo l’indagine, tra chi ha un mutuo a tasso variabile, quasi 1 su 2 ha dichiarato che potrebbe avere seri problemi con i pagamenti se le rate rimarranno a lungo su questi livelli. Addirittura, più di 90mila famiglie di sicuro non riuscirebbero a rimborsare le rate.

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* Le simulazioni realizzate da Facile.it sono fatte su un mutuo da 126.000 euro in 25 anni, LTV 70%, Tan iniziale 0,67% (Euribor3m+1,25%); la stima sull’impatto dell’aumento delle rate non tiene in considerazione l’ammortamento della quota capitale, elemento che potrebbe variare in base alle caratteristiche del mutuo.

Il Fondo Gasparrini

Chi è in difficoltà con il pagamento delle rate del mutuo e ha subito una riduzione o una sospensione oppure la cessazione del rapporto di lavoro (ma anche dell’attività economica nel caso di lavoratori autonomi e liberi professionisti) può chiedere di congelare il pagamento mensile accedendo al Fondo di sospensione mutui per l’acquisto della prima casa, finanziato dal ministero dell’Economia e gestito dalla Consap.

Stiamo parlando del cosiddetto fondo Gasparrini istituito nel 2007 e modificato nel tempo (soprattutto durante il periodo del lockdown) che consente di sospendere fino a 18 mesi le rate del mutuo e di fatto di allungare il periodo di ammortamento. Nell’intervallo in cui le rate sono “congelate” il fondo provvede al pagamento del 50% della quota interesse mentre l’altra metà resta in capo al titolare del finanziamento.

In 10 anni, spiegano dall’Abi, sono stati “sospesi” 262.900 mutui per un controvalore in debito residuo pari a 25,8 miliardi di euro. Durante il lockdown del 2020 sono state presentate circa 71mila richieste di accesso al fondo da parte di chi ha avuto problemi con il lavoro e di questi 66mila erano lavoratori autonomi.

Chi può richiederlo

L’accesso al beneficio può essere richiesto presentando una domanda alla banca (la quale poi la trasmetterà alla Consap) con la quale è stato acceso il finanziamento nel caso di:

  • sospensione dal lavoro o riduzione dell’orario di lavoro per almeno 30 giorni;
  • cessazione del lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato;
  • cessazione del rapporto di lavoro parasubor- dinato (i cosiddetti contratti atipici);
  • calo del 30% del fatturato per i lavoratori autonomi e liberi professionisti che hanno tempo fino al 31 dicembre 2023 per presen- tare la domanda;
  • morte, riconoscimento di grave handicap o di invalidità civile non inferiore all’80%;
  • problemi economici legati al posto di lavoro di almeno il 10% dei soci delle cooperative edilizie a proprietà indivisa.

    Fino a 400mila euro e senza Isee

    In origine l’accesso al fondo prevedeva anche un requisito Isee inferiore a 30mila euro, abolito però durante la pandemia: ora quindi non è richiesto nessun limite reddituale per presentare la domanda. Alla sospensione delle rate sono ammessi i mutui di importo originario fino a 400mila euro: la legge di Bilancio 2023 ha alzato l’asticella che prima si fermava a 250mila.

    Tra le altre caratteristiche che si devono rispettare, i mutui devono essere in ammortamento da almeno un anno e non godere di agevolazioni pubbliche o polizze assicurative che coprono le rate sospese per gli eventi previsti dalla misura. Vengono inclusi anche i mutui con un ritardo nei pagamenti, purché non superiore a 90 giorni consecutivi al momento della pre- sentazione della domanda, e per i quali non sia intervenuta la decadenza dal beneficio del termine o la risoluzione del contratto stesso, anche tramite notifica dell’atto di precetto, o non sia stata avviata da terzi una procedura esecutiva sull’immobile ipotecato.

    Tra le novità introdotte dal nuovo governo è previsto che anche i mutui agevolati per l’acquisto della prima casa da parte dei giovani, possono accedere al fondo Gasparrini. Inoltre da gennaio 2023 non si tiene conto delle sospensioni già concesse su mutui per i quali, all’atto della presentazione dell’istanza, sia ripreso, per almeno tre mesi, il regolare ammortamento delle rate di mutuo: anche questi beneficiari in altre parole potranno contare sul massimo della dilazione di 18 mesi.

    Coperti il 50% degli interessi

    È bene chiarire che la sospensione delle rate produce uno spostamento in avanti del periodo di ammortamento: in altre parole non si “cancella- no” ma il rimborso del debito viene allungato nel tempo. Se ad esempio vengono accordati 18 mesi di sospensione a un mutuo che scade nel gennaio 2030, la nuova data di scadenza diventerà il giugno 2032. La sospensione del pagamento delle rate può essere richiesta per non più di due volte e per un periodo massimo complessivo non superiore a diciotto mesi nel corso del contratto di mutuo.
    Il 50% degli interessi della rata “sospesa” viene sostenuto dal fondo, mentre l’altra metà che matura durante il periodo di sospensione si calcola solo sulla parte capitale residua del mutuo e si aggiungerà al totale complessivo da pagare, senza produzione di interessi su altri interessi. In altre parole il 50% degli interessi non “pagato” dal fondo Consap verrà sommato al residuo da rimborsare alla banca.

    Una misura originaria del fondo Gasparrini scomparsa poi nel tempo – e che invece sarebbe molto utile ripristinare per quel 14% di italiani con un mutuo a tasso variabile – prevedeva la possibilità di accedere al beneficio della sospensione delle rate qualora la cifra semestrale fosse aumentata del 25% o del 20% nel caso di pagamenti mensili rispetto alle precedenti. Se pensiamo che mediamente negli ultimi mesi la rata del mutuo variabile è aumentata del 60% (senza considerate il prossimo ritocco all’insù annunciato dalla Bce) è facile immaginare che una misura di sostegno per questi mutuatari è quanto mai necessaria.