La giostra dei multivitaminici per bambini

MULTIVITAMINICI

Abbiamo analizzato 16 multivitaminici per bambini: caramelle, orsetti colorati, gocce… contengono davvero quello che dichiarano? Dai risultati sembra di salire su un otto volante

 

In un mondo ideale, le famiglie riunite al tavolo per ogni pasto importante della giornata mangerebbero solo cibi naturali e freschi per poi recarsi al lavoro o a scuola senza fretta, facendo esercizio fisico e finendo la giornata con una bella dormita rinfrancante. Nella realtà, spesso, si mangia e si dorme male, si subisce lo stress quotidiano, e di movimento se ne fa poco e niente. Per questo, quando l’organismo accende delle “spie” che segnalano un affaticamento, in alcuni casi è lo stesso medico di base a consigliare l’uso di integratori alimentari. Un’esigenza che, a giudicare dai numeri, interessa sempre più italiani, se è vero che il consumo degli integratori alimentari in Italia è passato dai 125 milioni di confezioni nel 2013 ai circa 200 milioni del 2023, pari al +60% in dieci anni (dati Integratori&Salute).

Multivitaminici, roba da bambini

Quello che non passa inosservato è che all’interno di questa grossa fetta di mercato, una parte importante spetta ai multivitaminici per i bambini. Soprattutto nei primi anni di

Nel numero di dicembre del Salvagente il test di copertina è dedicato all’analisi di 16 integratori multivitaminici per bambini, Il numero è in edicola e in edizione digitale

vita, carenze come quelle della vitamina B, D e C, tanto per citare alcune tra le più importanti per lo sviluppo, possono essere contrastate con dosi concentrate di nutrienti, sempre se consigliate dal pediatra di fiducia.
E infatti, negli scaffali dei supermercati, nelle farmacia e nei negozi on line, abbondano le confezioni colorate che promettono di aiutare i più piccoli contro la stanchezza, l’abbassamento delle difese immunitarie, e così via. Il Salvagente ha confrontato 16 integratori regolarmente venduti in Italia e, a partire dalle analisi di laboratorio condotte dal Dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli, ha scoperto che non sempre le quantità di vitamine trovate nei campioni corrisponde a quelle indicate in etichetta.

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In 10 su 16 i conti non tornano

Il confronto è stato svolto su prodotti di vario tipo, alcuni esplicitamente pensati per il mercato dei minori (ognuna con le dovute avvertenze sui limiti minimi di età per l’utilizzo), e altri destinati sia ad adulti che a bambini.

I MULTIVITAMINICI DEL TEST

Be-Total Plus Kids, Crescita e sviluppo Pediasure, Energy Supradyn, Gloryfeel Multivitamin, Idropluirivit Sustenium Linea pediatrica, Junior Benegum, Kids Gummies Bears DrMax, Kids Multivitamin Bears Benefits, Marcos Polivit Genic Pharma, Multi-V Junior Vitavit, Multivit Gummy Swisse, Vita gummy Multicentrum  , Vitaldin kids, Vitamin Code Kids Garden of life, Vitasohn Junior Choco Power, Zigulì Multivit

Il formato va dalle gocce, alle polveri idrosolubili, fino a compresse e caramelle gommose a forma di orsetti e altri animali che indubbiamente attraggono e convincono i più piccoli, quasi fossero delle comuni caramelle.
Per ognuna è stata misurata la quantità delle singole vitamine presenti e confrontata con le indicazioni in etichetta per dose giornaliera: su 16 prodotti ben 10 hanno registrato almeno uno sforamento rispetto alle tolleranze di scostamento dalle quantità dichiarate ammesse dalle linee guida del ministero della Salute. In tutti casi erano vitamine appartenenti al gruppo B.
È importante chiarire subito che nel caso degli integratori multivitaminici, sforamenti tipo quelli ritrovati dall’Università di Napoli non comportano alcun rischio per la salute dei più piccoli. E infatti in casi del genere, le aziende rischiano al massimo una sanzione amministrativa. Ma, oltre al fatto che, di fronte a contenuti di vitamine più bassi si rischia di dare al bambino meno integrazione di quello che si pensa, ci sono comunque aspetti che non vanno sottovalutati.

E la sicurezza?

Soprattutto nel caso delle gommose, spesso con forme e colori “bimbo friendly”, per cui la dose giornaliera consigliata non supera mai le 2-3 unità, è importante che il barattolo non sia alla portata del piccolo che potrebbe facilmente farne una scorpacciata. In questo caso, è molto utile e apprezzabile che la maggior parte dei produttori abbiano usato un tappo con meccanismo di apertura anti-bambino.
Stupisce invece che tra i campioni con gommose analizzati, ci siano casi come quelli di Zigulì, e DrMax, insieme a Vitasohn (in questo caso caramelline a base cacao simili alle popolari Smarties), che hanno un semplice coperchio, facilmente apribile anche da bambini.
Nelle pagine che seguono cercheremo di capire quanto i multivitaminici mantengono le promesse sulla quantità di sostanze benefiche contenute e quando è davvero il caso di ricorrere a una supplementazione del genere.

Le prove di laboratorio

Gli sforamenti oltre i limiti di tolleranza hanno condizionato il giudizio complessivo. Siamo partiti dalle linee guida sulle tolleranze analitiche applicabili in fase di controllo ufficiale della Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del ministero della Salute. Tra le indicazioni che dà il documento, ci sono i valori di tolleranza applicabili agli integratori alimentari. Per quanto riguarda le vitamine, rispetto al dichiarato in etichetta, a un controllo ufficiale i produttori sono tenuti a una presenza effettiva della singola vitamina che non superi in sovradosaggio il 50% e in sottodosaggio il 20% (ad eccezione della vitamina C in alimenti liquidi per cui le tolleranze sono rispettivamente +100% e -20%). Nei casi di sovradosaggio, rispettando le dosi consigliate, non vi è alcun rischio però per la salute dei bambini, come ci spiega Dario Vista, biologo nutrizionista e tecnologo alimentare: “Le vitamine del gruppo B sono idrosolubili e, a differenza di quelle liposolubili, non hanno problemi di accumulo in caso di sovradosaggio”.
Pur essendo vero che rispettando le dosi consigliate, non vi è rischio di intossicazioni, o problemi per la salute in caso di sovradosaggio, lo sforamento in eccesso costituisce comunque una violazione dei limiti indicati dal ministero della Salute, e per questo l’abbiamo penalizzato in tabella. Ha pesato di più però la penalizzazione riservata ai casi di sforamento per sottodosaggio: trattandosi di prodotti comprati dai genitori per sostenere l’equilibrio vitaminico dei figli, l’effetto “all’acqua di rose”, è probabilmente quello che meno vorrebbero ottenere.

Se le vitamine sono poche

Rispetto ai valori di vitamine ritrovate in difetto rispetto a quanto dichiarato in etichetta, invece, secondo l’esperto Dario Vista, “potrebbero non permettere di raggiungere la razione giornaliera raccomandata”. In effetti, considerando che un genitore compra l’integratore per il figlio proprio in carenza di alcune vitamine, se seguendo la dose consigliata dal produttore, si ritrova con meno apporto di quello promesso, è legittimato a essere deluso del proprio acquisto. E in base a queste considerazioni, oltre che ad altri aspetti come la presenza di eccipienti, edulcoranti, coloranti, addensanti sgraditi, abbiamo compilato il nostro confronto.
Riguardo alle cause di una presenza inferiore di vitamine rispetto al dichiarato, è vero che un trasporto o una conservazione errati potrebbero, soprattutto per quanto riguarda i prodotti solidi, contribuire a un deterioramento dei nutrienti, ma a tal riguardo torniamo a ricorrere al parere di Dario Vista: “Se conservi a temperature alte, le vitamine e i complessi termolabili posso deteriorarsi, ma davvero li devi tenere sotto il sole o al caldo forte. Le formulazioni liquide possono ossidarsi, per questo le fanno solitamente nelle bottiglie ambrate”. In ogni caso, l’ipotesi che le vitamine diminuiscano per la conservazione o il trasporto pre-vendita, spiega Vista, “specialmente per integratori solidi è davvero molto improbabile”.

Ingredienti sgraditi

A condizionare il giudizio complessivo sui campioni analizzati abbiamo inserito anche la presenza o meno di ingredienti sgraditi. Al di là delle vitamine, infatti, come tanti altri prodotti alimentari, anche gli integratori multivitaminici sono composti da addensanti, coloranti, edulcoranti. Da questo punto di vista, lo sciroppo di glucosio e il fruttosio sono considerati dal Salvagente assolutamente sgraditi, essendo entrambi dei sostituti dello zucchero ad alto indice glicemico, e sono considerati tra i responsabili dell’obesità infantile, essendo spesso presenti nelle merendine. Il fruttosio, in particolare, secondo alcuni studi, se consumato in dosi eccessive, può danneggiare il funzionamento di fegato e intestino. Ben 9 dei 16 campioni analizzati contenevano o l’uno o l’altro. Anche l’olio di cocco, tra gli oli vegetali con maggior contenuto di grassi saturi, potrebbe contribuire all’obesità infantile se utilizzato negli integratori per lunghi periodi, secondo uno studio del 2023 dell’Università di San Paolo, pubblicato sul Journal of Functional Foods. Riguardo il sucralosio, invece, va segnalato che uno studio dell’Istituto Ramazzini di Bologna solleva dubbi sulla sua potenziale cancerogenicità, mentre l’acesulfame K, secondo le linee guida dell’Oms rientra tra quei dolcificanti che potrebbero avere come effetti indesiderati “un aumento del rischio di diabete, malattie cardiovascolari e mortalità negli adulti”.

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