Il test: 8 crostatine all’albicocca alla prova merenda dei nostri figli

CROSTATINE ALL'ALBICOCCA

Abbiamo confrontato le popolari merende dei marchi più diffusi: nessuna crostatina all’albicocca rinuncia allo sciroppo di glucosio-fruttosio ma c’è anche chi aggiunge altri ingredienti per “dolcificare”. Con il rischio di far superare la dose giornaliera consigliata

“Cosa c’è per merenda?” È la domanda con cui si scontrano tutti i genitori, alle prese con l’organizzazione dello spuntino dei propri figli, che sia di metà mattina (quello per la scuola) o del pomeriggio. E fra le scelte che spesso finiscono sul tavolo, oltre a quelle che i nutrizionisti suggeriscono – frutta fresca, frutta secca, yogurt, pane e pomodoro – una delle opzioni più gettonate è spesso quella delle merendine confezionate. Sono già pronte, basta acquistarle. Sono già porzionate, quindi una ne dovrebbe bastare (ma attenzione, ahinoi, all’ingordigia dei nostri figli).

8 crostatine all’albicocca alla prova

Sul mercato ce ne sono di tantissimi tipi, dalle più classiche alle farcite, fino ad arrivare a prodotti che strizzano l’occhio alle tendenze salutiste vantando meno zuccheri o farine integrali.

prosegue dopo la grafica

Per capire però quale tipo di spuntino rappresenti davvero per i bambini, nel numero di ottobre del Salvagente abbiamo messo a confronto 8 crostatine all’albicocca prendendo in considerazione le marche principali presenti sul mercato e vendute nella grande distribuzione.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

Abbiamo cercato zuccheri, sale ed eventuali ingredienti sgraditi.
Un risultato emerge su tutti: nessun prodotto riesce a fare a meno dello sciroppo di glucosio-fruttosio, che sia presente nella ricetta della pastafrolla o della confettura all’albicocca. E con una semplice crostatina si rischia di fare già il pieno di zuccheri e superare la dose giornaliera raccomandata dall’Oms. Spiega Dario Vista, nutrizionista, tecnologo alimentare e firma del nostro giornale: “Il problema comune a tutti i prodotti, in relazione al consumo da parte dei bambini, sta nel fatto che gli zuccheri sono molto presenti e, cosa più importante, l’indice glicemico dei prodotti è molto alto. Questo perché gran parte dello zucchero non proviene dalle farine, ma è aggiunto come sciroppo di glucosio-fruttosio, che fa salire velocemente la glicemia favorendo la trasformazione in trigliceridi e quindi lo stoccaggio nelle cellule di grasso. Inoltre la salita repentina della glicemia altera il senso di sazietà, lasciando fame”.

I senza (strillati) e i con (nascosti)

Nella ricetta si trovano a volte grassi saturi (mono e -digliceridi degli acidi grassi e olio di cocco) e spesso una combinazione di oli vegetali e burro. “Sono tutti prodotti molto discutibili. Penalizzerei – prosegue Vista – anche chi gioca con la comunicazione in modo fuorviante”. Molti prodotti vantano infatti sulla confezione una serie di claim: senza olio di palma, senza coloranti, senza additivi conservanti (vantano dunque l’assenza di qualche ingrediente ritenuto sgradito) oppure rivendicano 100% grano italiano, 100% albicocche italiane, con farina da agricoltura sostenibile. Ma queste caratteristiche rappresentano davvero un valore aggiunto per le merendine?
“Non bastano – conclude Vista – perché al di là delle diverse diciture restano prodotti ricchi di zuccheri semplici e grassi saturi”.

Il nostro confronto

Pastafrolla e marmellata all’albicocca: la crostatina è un classico delle merendine. Abbiamo messo a confronto 8 diversi marchi: sette nel formato tradizionale della grande distribuzione, più il trancio San Carlo venduto prevalentemente nei bar.

Zuccheri

Non c’è solo lo zucchero tradizionale. Nelle crostatine abbiamo trovato anche sciroppo di glucosio-fruttosio, fruttosio, sciroppo di glucosio disidratato, sciroppo di zucchero invertito. Queste aggiunte fanno schizzare in alto la quantità di zuccheri nelle merendine, che oscillano in genere fra 13 e 15 grammi per la porzione di 40 grammi. Il rischio di fare il pieno di zuccheri diventa realtà, specialmente se il bambino si concede il bis (e considerato che in una giornata ci sono una colazione e due merende). Secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, per un bambino di sei anni l’assunzione di zucchero dovrebbe infatti fermarsi a circa 20 grammi al giorno.

Sale

La quantità di sale presente nelle crostatine è molto variabile. Per singola merendina, si va da 0,11 a 0,34 grammi di sale (il valore più alto è quello di Eurospin) mentre il meno salato risulta il trancio San Carlo. La quantità di sale potrebbe forse essere accettabile all’interno della dieta giornaliera, ma è bene ricordare che stiamo parlando solo di una merenda.

Confettura

La percentuale di confettura di albicocca è in media del 25%, con qualche eccezione. La farcitura arriva al 27% per la crostatina del Mulino Bianco e al 28% nella merendina Esselunga, mentre nel trancio all’albicocca San Carlo sale al 35%. Il trancio San Carlo è però anche l’unico che contiene un conservante, il sorbato di potassio, presente all’interno della confettura.

Ingredienti sgraditi

Fra gli ingredienti sgraditi abbiamo inserito gli zuccheri ad alto indice glicemico: sciroppo di glucosio, fruttosio, sciroppo di glucosio-fruttosio, quest’ultimo presente in tutte le crostatine del campione. L’uso di sciroppo di glucosio è penalizzante perché rappresenta un’aggiunta di zucchero a prodotti già dolci per la presenza di marmellata. Abbiamo segnalato anche l’emulsionante mono e digliceridi degli acidi grassi (nei prodotti Lidl, Coop e San Carlo), con sospetto impatto negativo sul microbioma intestinale e l’olio di cocco per l’alto contenuto in grassi saturi. L’olio di palma è sostanzialmente sparito dai prodotti analizzati, fatta eccezione per la presenza come ingrediente della margarina nella ricetta del trancio San Carlo. Diversi prodotti mescolano burro e oli vegetali: il primo serve per motivi organolettici, gli oli vegetali per far sopportare il trattamento ad alte temperature.