Aspartame, studio rileva legami tra consumo e deficit di apprendimento

aspartame

I ricercatori dell’Università della Florida hanno svelato i risultati di uno studio che rivela un potenziale legame tra il consumo di aspartame e i deficit di apprendimento e memoria nelle cavie

I ricercatori dell’Università della Florida hanno svelato i risultati di uno studio che rivela un potenziale legame tra il consumo di aspartame e i deficit di apprendimento e memoria nelle cavie. L’aspartame, che come dolcificante artificiale si trova in tantissimi prodotti alimentari, è al centro dello studio, il quale solleva dubbi sulla sua sicurezza, a partire dai rilevati effetti di deterioramento cognitivo a livelli di aspartame inferiori alle soglie ritenute sicure dalla Food and Drug Administration statunitense.

Lo studio

Pubblicata su Scientific Reports, questa ricerca si basa su un precedente studio condotto dal Bhide Lab, pubblicato negli Atti della National Academy of Sciences nel dicembre 2022, e che associava il consumo di aspartame all’ansia nei topi, con effetti osservati fino a due generazioni. Il coautore del nuovo studio, Pradeep Bhide, professore di neuroscienze dello sviluppo presso il Dipartimento di scienze biomediche della Florida State University, ha dichiarato: “Si tratta di una funzione cognitiva distinta dal comportamento ansioso, quindi il Gli effetti dell’aspartame sono molto più diffusi di quanto suggerito dallo studio precedente”.

Il metodo

Lo studio ha coinvolto topi maschi e la loro prole, che sono stati esposti all’aspartame a livelli equivalenti solo al 7% e al 15% del valore massimo di assunzione giornaliera raccomandato dalla FDA. Questi livelli imitano il consumo di 2-4 piccole bibite dietetiche da 236 millilitri al giorno, rappresentando uno scenario di esposizione a basso dosaggio e a lungo termine. Per 16 settimane, i topi sono stati sottoposti a vari test per valutare il loro apprendimento spaziale e la memoria. Uno dei test prevedeva un labirinto a Y, mentre un altro utilizzava un labirinto di Barnes, in cui i topi dovevano individuare una via di fuga “sicura” tra 40 possibili scelte disposte in un’arena circolare.

I risultati e i meccanismi di compensazione

I topi che consumavano aspartame impiegavano molto più tempo per apprendere i compiti spaziali, suggerendo deficit cognitivi, secondo i ricercatori. Come riportato da FoodSafetyNews, il coautore Deirdre McCarthy ha osservato che i topi esposti all’aspartame sembravano compensare i loro deficit di apprendimento e di memoria: “Possono funzionare, ma hanno bisogno di più tempo o potrebbero aver bisogno di ulteriore aiuto“.

Il possibile ruolo dello sperma

I deficit cognitivi sono stati osservati solo nella prole di topi maschi che consumavano aspartame. Ciò suggerisce che gli effetti avversi dell’aspartame potrebbero essere trasmessi attraverso cambiamenti epigenetici nello sperma, influenzando la generazione successiva. I meccanismi alla base di questi effetti ereditari non sono completamente compresi, ma lo studio indica i cambiamenti epigenetici negli spermatozoi come potenziale fattore determinante. I cambiamenti epigenetici sono transitori e reversibili, il che potrebbe spiegare perché gli effetti osservati nei topi erano limitati a una generazione. Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio i meccanismi precisi alla base di questi deficit cognitivi e per valutare se effetti simili potrebbero verificarsi negli esseri umani.

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Pochi mesi fa il parere dell’Oms

Questi risultati arrivano appena due mesi il parere dell’Organizzazione mondiale della sanità che, con una sorta di piroetta, ha prima inserito l’aspartame tra le sostanze “potenzialmente cancerogene” per l’uomo per poi aggiungere: “Non stiamo consigliando alle aziende di ritirare i prodotti, ma solo moderazione nel consumo”.