Un lettore si vede sottrarre due volte la fattura elettrica e chiede il rimborso. Servizio Elettrico gli promette che la cifra verrà scalata dalla prossima bolletta, ma così non avviene. Cosa fare? Ci aiuta Valentina Masciari, di Konsumer Italia
Caro Salvagente, vorrei chiedervi un aiuto riguardo un increscioso problema che sto avendo con la fatturazione del Servizio Elettrico Nazionale, mio fornitore di energia elettrica.
Da anni ho la domiciliazione bancaria relativa a questa fornitura.
A maggio mi arriva una bolletta di oltre 311 euro, da pagare entro il 27 di quel mese.
Utilizzo un conto corrente apposito per il pagamento di tutte le utenze e non ho mai avuto problemi e il 30 maggio ricevo una loro email dove mi si conferma l’avvenuto pagamento. Il giorno seguente ricevo anche un SMS con la conferma.
Il 5 giugno mi arriva una nuova email dove invece mi si avverte che il pagamento non risulta eseguito. Controllo sul mio conto ed effettivamente non risulta l’addebito.
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Lo stesso giorno chiamo l’assistenza clienti per avere chiarimenti e mi viene detto di saldare con un bonifico o attendere un nuovo addebito con RID, del quale però non sono in grado di darmi una data.
Attendo una decina di giorni, ma, non riscontrando alcun addebito sul conto, non sopportando i debiti, il 15 giugno decido di effettuare un bonifico istantaneo per l’intero importo dovuto.
Il 3 di luglio mi vedo riaddebitare la cifra con RID, sul conto corrente. Chiamo immediatamente il servizio clienti che, dopo le opportune verifiche, mi informa che la cifra sarà scalata, per policy interna, dalla prossima fattura e l’eventuale differenza rimborsata.
L’8 luglio viene emessa la fattura di questo mese, con scadenza 27 luglio, per un importo di circa 206 euro, quindi inferiore al credito.
Tranquillo di ricevere un rimborso per la differenza, non mi preoccupo di depositare la cifra sul conto corrente che utilizzo per le bollette.
Il 26 luglio sera, un giorno prima della scadenza, mi ritrovo nuovamente l’addebito dell’intera fattura sul conto corrente, che, fra l’altro, mi manda in scoperto.
Richiamo il servizio clienti per spiegare l’accaduto e, in tono molto sgarbato, l’incaricata mi ripete nuovamente che il conguaglio verrà effettuato con la prossima fattura. Dopo averle fatto presente che questa avrebbe già dovuto essere la fattura di conguaglio, si decide finalmente ad aprire una segnalazione. Alla mia domanda per sapere in quanti giorni avrei ricevuto la risposta, considerata la cifra a credito e lo scoperto di conto, mi risponde stizzita che dipende dalle segnalazioni già in coda ma, presumibilmente, non meno di 10, 15 giorni. Le faccio presente che è un lasso di tempo inaccettabile e mi risponde in modo ancora più sgarbato, dicendomi di arrangiarmi e fare ciò che mi pare.
Poiché si tratta di una cifra importante per le mie finanze e, considerato il trattamento ricevuto, vorrei sapere se sia possibile intervenire, in qualche modo, per sollecitare il rimborso immediato.
Marco Pagliuca
Caro Marco, abbiamo chiesto lumi a Valentina Masciari, responsabile utenze di Konsumer Italia. Ecco cosa ci ha risposto.
I fornitori, se sono abbastanza solerti nel sollecitare i dovuti pagamenti da parte dei loro clienti, non sono altrettanto pronti a eseguire eventuali rimborsi.
Partendo da questo assunto, aggiungo che sarebbe stato veramente un evento eccezionale, se il sig. Pagliuca avesse ricevuto il riaccredito nella fattura subito successiva al riconoscimento del rimborso.
Considerando cicli di fatturazione e  lavorazione amministrativa del rimborso, bisogna mettere in conto almeno 90 giorni di tempo.
Detto ciò, per certo non può essere giustificata la scortesia nel rispondere ai giusti dubbi del lettore, al quale consiglio di fare un ulteriore passo rispetto alle segnalazioni telefoniche, e inviare un formale reclamo con richiesta di rimborso del dovuto entro tempi definiti.
Sarebbe stato anche bene informare l’interessato della possibilità di ricevere un accredito sul suo conto.
Sicuramente riceverà il rimborso che gli spetta ma con tempi tutt’altro che rapidi; anche se avvia una contestazione scritta, deve considerare di dover pagare le sue fatture per intero, fin quando non verrà eseguito, effettivamente, lo storno di quanto pagato in più